Il governo Meloni si dimostra esattamente identico a tanti governi precedenti. Infatti non toglie l’obbligo di accettare pagamenti elettronici sotto i 60 euro (o forse qualcosa in meno, nelle migliori tradizioni della destra che annuncia sempre più di quello che in realtà vuole ottenere in modo da mostrare di essere stata accondiscendente) ma si limita eliminare le multe, esattamente come succedeva dal 2014 al 30 giugno di quest’anno. Ipocrisia alla massima potenza.
Io mi limito a segnalare come da anni quando vado nel paesino di montagna di mia mamma pago il caffè con Satispay e prendo le pizze da asporto con SumUp (che ha anche commissioni più alte della media).
È un costo come tanti e te lo faranno pagare, te lo ricaricheranno sullo scontrino?
ma me lo stanno già facendo pagare, a dire il vero!
Io mi limito a dire che un effetto dell’era covid è stato proprio una impennata nei pagamenti elettronici: prima l’italino medio pagava alla Salvini cache-only. Oggi una parte rilevante della popolazione paga elettronicamente più dell’80% delle volte. Un cambio c’è stato, insomma. Ma le promesse si mantengono…
Mi sorprende come, ogni volta che qualcuno tira fuori il discorso costi, nessuno parli dei costi, impliciti ed espliciti, del contante a iniziare dalla sicurezza e poi contazione, trasporto, versamento, tempo, etc.