Nella mia libreria ci sono parecchie Garzantine. Ma l’unica che apro (anche relativamente spesso) è una sola: Italiano. Per me è la Bibbia: qualunque dubbio di grammatica avessi, andavo immediatamente a controllarlo sul Serianni.
La morte del grande linguista, investito mentre attraversava la strada, è una perdita per me incalcolabile. Nonostante io sia tendenzialmente un prescrittivista, e per esempio multerei tutti quelli che scrivono “qual è” con l’apostrofo, sotto sotto so bene che la lingua non funziona così: e lo so proprio grazie a Serianni, che ha unito il rigore grammaticale a un approccio descrittivista che si spingeva a cercare la causa che aveva portato a un certo costrutto. Soprattutto Serianni sapeva raccontare le cose senza tenere lontano la gente come fanno molti baroni. Ora sarà più difficile mantenere la nostra lingua in buona salute.
Una perdita enorme, un’autorevolezza indubbia che contrastava ancora di più con altri personaggi anche dalle indubbie competenze ma che alla divulgazione privilegiano tutt’altro (penso ad es. alla famigerata petizione sullo schwa, che non si è ancora capito a chi fosse diretta e quali obiettivi avesse). E poi ci sono purtroppo anche gli esperti improvvisati che fanno solo danni…