Premessa: questo libro (William Storr, La scienza dello storytelling : Come le storie incantano il cervello [The Science of Storytelling], Codice 2020 [2019], pag. 247, € 24, ISBN 9788875788766, trad. Daria Restani) non è sullo storytelling. C’è qualcosa nell’appendice, con la teorizzazione delle cinque parti di cui i libri sono composti e la lettura di come si può migliorare un’idea di base; ma il vero tema è quello letteralmente indicato dal titolo: cosa ci dice la scienza sul fatto che noi umani amiamo raccontarci delle storie. Devo dire che l’immagine iniziale, dove Storr fa notare che noi non vediamo / sentiamo nulla ma è il nostro cervello che semplicemente impara a “farsi dei film”, è stata per me davvero rivelatrice. Più debole invece la parte finale, forse perché un po’ troppo ripetitiva riguardo agli esempi di opere lette dal punto di vista dello storytelling. Nella traduzione di Daria Restani mi lasciano dubbioso alcune scelte stilistiche, come il “piuttosto che” alla milanese nell’introduzione.
Ultimo aggiornamento: 2021-11-06 13:10
non so quanto c’entra col tema del libro, che non ho letto. Ma ricordo la grande soddisfazione (sarò stato in quarta elementare) quando ebbi l’illuminazione di come risolvere il problema dei riassunti che dovevo fare per la maestra. Che fosse un libro di Salgari, o la Passione di Nostro Signore, o praticamente qualsiasi storia, era possibile semplificare assai il compito, con un multi-funzionale “…e dopo molte peripezie…”
I riassunti come li fanno (facevano?) fare a scuola – che pure hanno una loro ragion d’essere – sono un po’ l’estremo opposto dello storytelling.