Io sono invidioso di Leonardo. Non solo ha cominciato a bloggare prima di me – e il mio blog è maggiorenne da un pezzo – ma è molto più logorroico del sottoscritto. I miei amici si chiedono come io faccia a scrivere così tanto: lui credo faccia il doppio dei testi, e ciascuno di essi è lungo tre o quattro volte i miei. Ma io cerco di non portare troppo rancore. Del resto io non avrei mai avuto la santa pazienza di scrivere un libro come questo (Leonardo Tondelli, Getting Better : Le 250 migliori canzoni dei Beatles classificate, valutate, commentate, Arcana 2020, pag. 415, € 21, ISBN 9788862319843). Una classifica di praticamente tutte le canzoni dei Beatles – nella versione originale della classifica, apparsa sul Post nel corso di un anno, c’era per esempio Moonlight Bay, “cantata” dal vivo al Morecambe & Wise Show – qui ordinata più prosaicamente per data, mentre nell’originale Tondelli faceva una media delle classifiche “vere” più affidabili. Ma in realtà lui vuole parlare di tutto, non solo dei Beatles; lo fa con le sue idiosincrasie, con molte delle quali sono ovviamente in disaccordo – ne abbiamo anche discusso pubblicamente – e con un approccio sicuramente diverso dai soliti odio-amore che si leggono in giro, oltre che con meno leggende metropolitane. In effetti confesso di avergliene debunkata qualcuna, solo per farlo arrabbiare, da cui il mio “controllo qualità” nei ringraziamenti. L’unica pecca di un testo leggibilissimo è un certo numero di refusi, oltre ad alcuni pensieri che appaiono più volte come succede quando il testo nasce nelle chiacchierate di un anno. Ma sappiamo tutti che tra le mille abilità di Leonardo la sintesi è piuttosto bassa in classifica… Comunque è un libro che non può mancare nella biblioteca di chiunque sia un minimo interessato alla musica leggera.