[Nota: è appena uscita la traduzione italiana, Le mirabolanti avventure di Lovelace e Babbage, tradotta dalla mia amica Marta Maria Casetti. Ma io avevo comprato un anno e mezzo fa l’edizione inglese e ho sfruttato l’occasione per toglierla dallo scaffale e leggerla] Charles Babbage e Ada Lovelace sembrerebbero due personaggi dei fumetti, e infatti Sidney Padua aveva disegnato una breve storia per un Ada Lovelace Day. Ma da cosa nasce cosa, e alla fine è uscito fuori un libro intero (Sidney Padua, The Thrilling Adventures of Lovelace and Babbage : The (Mostly) True Story of the First Computer, Penguin 2016 [2015], pag. 320, Lst 13,99, ISBN 9780141981536). Solo che la storia reale è breve e triste. Ma Padua è fuori come un balcone, e così si è messa a creare un “pocket universe” dove l’Analytic Engine è stato effettivamente costruito e Ada non è morta giovane di cancro, ma ha continuato a lavorare con Babbage, partecipando a mirabolanti avventure dove troviamo di tutto, da Coleridge a George Eliot, da George Boole a Lewis Carroll. Ma questo non sarebbe ancora nulla: in un turbinio di note a piè di pagina e note alla fine del capitolo, Padua spiega per filo e per segno quali sono le sue fonti – molte frasi pronunciate dai protagonisti sono effettivamente loro – e giustifica i suoi anacronismi che nascono per esigenze umoristiche ma non sono mai così lontani dalla realtà da essere del tutto implausibili. Il libro insomma non è solo da gustare per i disegni, ma da leggere da cima a fondo. Imprescindibile.