In questi giorni di vacanza ho un po’ più di voglia di stare lontano dal computer: così domenica scorsa avevo pensato di acquistare il numero di La Lettura assieme alla Stampa (sono su nelle valli torinesi, gioco in casa). Peccato che Francesca, la co-titolare del bar-ristorante-emporio quassù in montagna – mi abbia fermato dicendomi “non si può più, è in abbinamento obbligatorio con il Corriere dalla scorsa settimana. Il distributore ci ha già cazziato l’altro giorno”.
In effetti per tutta l’estate comprare Corsera e Lettura costa due euro, formalmente meno di prima (il settimanale costava un euro). Ma dal punto di vista di Cairo il ricavo con me è stato zero, visto che non avevo nessuna voglia di cambiare quotidiano. L’unica idea che mi viene in mente è che in realtà vendesse troppo poco e si voglia eliminarla del tutto almeno in formato cartaceo: in effetti è stata contemporaneamente lanciata l’app digitale (3 euro e 99 al mese, praticamente quanto il cartaceo…) che avrà sì il vantaggio di far accedere a tutta la collezione ma mi pare di una scomodità unica per la lettura senza maiuscola.
Se aggiungiamo che l’ultimo Tuttolibri (che non leggevo da un pezzo) mi è sembrato davvero loffio, comicio a chiedermi se sono loro o sono io…
Immagino, tra l’altro, che Francesca, vendesse più Lettura che Corsera, altrimenti il distributore non avrebbe modo di constatare che non sono venduti insieme… (a meno che siano in packaging combinato)
L’abbinamento è per tutta la settimana, mai garantisco che a Usseglio non sono in molti a prendere il Corriere. (Vince di gran lunga la Stampa, anche se Repubblica ha il dorso torinese)