Il colore è qualcosa che noi diamo per assodato. Ma non è sempre stato così, e soprattutto ci porta una quantità di suggestioni di cui noi ci accorgiamo nemmeno. Riccardo Falcinelli in questo bel libro (Riccardo Falcinelli, Cromorama : Come il colore ha cambiato il nostro sguardo, Einaudi 2017, pag. 470, € 24, ISBN 9788806235932) parte dal mostrare come una matita verde ci sembra funzionare peggio di una gialla. Continua spiegando che fino al Medioevo il mantello della Madonna era nero (per il lutto…) ed è diventato azzurro perché sono giunti in Europa i lapislazzuli che costavano carissimi. Ci dice che nel Medioevo provare a fare il verde mischiando giallo e blu era considerato un tradimento. Mostra come i colori dell’arcobaleno definiti da Newton non siano quelli reali e tanto meno i complementari sono quelli da lui indicati, e che il modo stesso con cui noi vediamo i colori oggi è figlio dell’industrializzazione delle tinte, per cui il rosso “Coca-cola” ha cambiato l’idea del rosso rispetto al vermiglione dei tempi di Newton. Sottolinea il problema per cui in Giappone si cerca per quanto possibile di rendere più blu la luce verde dei semafori. Ma ci sono anche tante, tante altre cose. Leggetelo, scoprirete tantissime cose!
Parla anche di come la denominazione dei colori è entrata nei vocabolari e nel lessico delle varie culture? Lessi qualcosa di molto interessante in merito e mi piacerebbe approfondire.
No. C’è qualcosa sulle lingue che non hanno nomi per certi colori, ma non molto.
Oh, anche a me interessa il discorso sui colori nelle diverse lingue, tipo in spagnolo dove azzurro e blu coincidono o il cinese dove 青 qīng vuol dire verde, azzurro, blu e nero a seconda di cosa si parla. Ed essendo il colore esatto dei buonissimi pomodori neri… è pure un termine utile che manca in altre lingue!
Se siete interessati all’argomento vi consiglio le monografie di Michel Pastoureau. Per ora sono state pubblicate quelle sul rosso, verde, blu e nero.