Con un tempismo perfetto (non solo a urne chiuse, ma dopo che la prima ondata dei commenti ai risultati stava calando) Facebook ha deciso di rimuovere il video di Salvini che citofona chiedendo se l’inquilino fosse uno spacciatore, perché “incita all’odio”.
Non ho voglia di contare quanti post incitino all’odio, ne vedo già troppi riportati dai miei contatti. Penso solo che se proprio Facebook pensa di dover dare pubblicità a posteriori che almeno faccia anche un esposto in procura.
Ultimo aggiornamento: 2020-01-28 15:42
secondo Repubblica «La posizione di Facebook è stata riassunta da un portavoce: “Abbiamo rimosso questo video perché ha violato le nostre regole sulla privacy. […]»
quindi l’omino di Facebook riceve una richiesta di cancellazione per istigazione all’odio, e autonomamente dice “no, non è istigazione all’odio ma visto che viola la privacy la cancello lo stesso”? Cominciamo a fare una serie di segnalazioni per tutti i post che violano la privacy di qualcuno e vediamo che succede?
Trovo molto stucchevole tutto questo dibattito: FB può togliere i post che vuole quando vuole per il semplice motivo che ne ha legalmente la facoltà ma NON l’obbligo se non dietro avviso di reato. O si cambiano le leggi in merito oppure si sta zitti. Il problema semmai è il caso simmetrico inverso: *quelli controversi che decide di mantenere*. Perchè in questo modo (e più subdolamente di giornali tipo Libero) pilota, manipola e istrada il pubblico a suo piacimento (e quello degli inserzionisti).
Il caro Salvini col citofono è stato pettinato alla grande ed FB non ha aggiunto nulla, anzi.
no. FB ha in pratica rilanciato la storia dei poteri forti che vanno contro Salvini. Proprio perché era già stato pettinato la risposta migliore sarebbe stata non fare nulla.
FB ha sancito col suo sigillo quello che i votanti hanno espresso nell’urna, ne più ne meno. Ed abbiamo una brutta cosa in meno su FB…una goccia nel mare ma tant’è.
Facebook è il regno del qui-e-ora, roba di una settimana fa non la guarda nessuno.