Povera Italia

La riforma costituzionale sul taglio dei parlamentari, votata praticamente all’unanimità, è una sconcezza. Tralasciamo per il momento la voglia matta di fare una modifica costituzionale prima di avere pronto il resto – cambiare legge elettorale senza rimodulare i collegi e ripensare tutte le norme come quelle sull’elezione del presidente della Repubblica, insomma. Il punto è che i famigerati risparmi derivati dalla riduzione di deputati e senatori, sempre che ci saranno davvero, varranno davvero poco: in compenso, anche ammettendo che si farà una nuova legge elettorale proporzionale, la rappresentatività si ridurrà eccome, visto che ci saranno meno eletti. Già la riforma renziana bocciata poi al referendum era una schifezza, ma almeno era pensata in maniera coerente. Qui non c’è nemmeno quello: un panem et circenses per mostrare di essere tanto bravi senza nemmeno sapere cosa si sta facendo.

Naturalmente per il Silvio Berlusconi dei bei tempi (“faso tutto mi”) o per i pentastellati (“uno vale uno, e quell’uno è Casaleggio”) non c’è nulla di male in questo, anzi. Ma non mi sarei aspettato che il PD, con o senza Renzi, si infilasse in questo buco di democrazia. Aspettatevi un parlamento ancora peggiore di questi ultimi.

17 pensieri su “Povera Italia

  1. Giuseppe Gandis

    Buongiorno. Per una volta non sono d’accordo con Lei quando scrive “la rappresentatività si ridurrà eccome, visto che ci saranno meno eletti”. Negli USA vengono eletti 435 deputati e 100 senatori e sono 360 milioni di persone circa, in Germania sono 770 circa su oltre 80 milioni, ecc. Questo per dire che 600 parlamentari per 60 milioni di italiani sono anche troppi. Semmai una riforma seria avrebbe potuto, contestualmente, ridurre stipendi e benefit vari oppure fare un Senato di regioni (sul tipo di quello americano) con massimo 75-100 eletti.
    Non credo che il Parlamento italiano che verrà (SE verrà) sarà peggio di quelli che lo hanno preceduto ma se lo sarà non dipenderà dal minor numero di eletti ma dalla qualità degli stessi.
    Grazie.

    1. DG

      in america, però, ogni state ha la sua “legislature” che è sostanzialmente un ulteriore senato+parlamento. in totale sono oltre settemila.

      1. AlexP

        Vero. Ma l’Italia non è grande come gli USA, quindi bisognerebbe confrontarsi con gli Stati di pari popolazione. Dato che negli USA non ci sono singoli Stati da 60 milioni di abitanti, diciamo la somma di California (38mln) e New York (19mln).
        Ebbene, questi stati hanno rispettivamente 213 e 120 membri tra Senato ed Assemblea…

        1. .mau. Autore articolo

          Limitiamoci alla singola camera, però. Il senato italiano è un doppione malfatto (a causa del voto su base regionale).

        2. provaideareeFabio

          Anche così non vuol dire molto: il Montana, ad esempio, ha 150 tra deputati e senatori con una popolazione di circa un milione di persone.

          La grossa differenza nella rappresentatività, a mio dire, è data dal fatto che negli USA ci sono, di fatto, due partiti. Quindi lo scarto tra la percentuale di voti e quella di seggi è minima.

          1. .mau. Autore articolo

            beh, dipende. Il gerrymandering nasce apposta per ingrandire lo scarto…

  2. Mestesso

    La riforma è una schifezza, ma la qualità del governo non peggiorerà a causa di quest’ultima, le cause sono ben più profonde.

    La rappresentatività è puramente formale: chi comanda sono le lobby. Il popolo sceglie (più o meno) chi eleggere, le lobby scelgono a chi dare i soldi, le decisioni le fanno le lobby mica gli eletti ed ancor meno gli elettori. Certo, le lobby non dettano legge su tutto, ma le decisioni veramente importanti sì, le frattaglie non sono mai interessate a nessuno.

    Intanto io mi consolo vedendo cosa succede nella Perfida Albione: il grado di disfacimento sia morale che materiale raggiunto con la farsa Brexit ha superato in schifezza le peggio porcate governative italiche, e questo nella più antica democrazia del mondo…no, in generale il decadimento politico è evidente e globale e purtroppo, inarrestabile.

    1. .mau. Autore articolo

      se si riduce il numero di persone, si riduce anche la possibilità di qualche voce fuori dal coro.

      1. Mestesso

        Certo, ma la voce fuori dal coro _non_ può fare nulla se altri non la seguono. Può lamentarsi, fare opposizione, spuntare qualcosa se e solo se si trova in una posizione di comando (all’interno di una commissione, sottosegretario…). In politica vince il più forte, mica la voce fuori dal coro.

        (questo tralasciando il fatto che novecento pecoroni valgono tanto quanto seicento cioè poco).

  3. delio mugnolo

    Anch’io non sono particolarmente d’accordo. La rappresentatività si ridurrà? Certo, per definizione. È un problema? Non credo. Il rapporto deputati/cittadini si avvicinerà a quelli di altri Stati europei (Germania, per esempio). Non capisco perché tutti si straccino le vesti. In teoria i gruppi parlamentari sono piú comandabili dai capibastone, ma si tratta di un peggioramento infinitesimale rispetto al vero problema, quello delle liste bloccate.

    (Per la cronaca: Rifondazione Comunista proponeva già 25 anni fa un parlamento unicamerale ridotto a 400 deputati, e già allora era una buona proposta.)

  4. .mau. Autore articolo

    attenzione, USA e Germania sono nazioni federali, quindi il governo centrale dovrebbe fare meno cose (poi io sono per l’abolizione dei consigli regionali e per il ritorno delle competneza e lle province, ma questa è un’altra storia).

  5. .mau. Autore articolo

    E comunque la cosa peggiore di tutte è che sono dalla stessa parte di Sgarbi.

    1. Giuseppe Gandis

      Su questo sono pienamente d’accordo: Sgarbi è il peggio del peggio. Non per quello che dice ma per COME lo dice. Ma fa audience……..

      Resta il fatto che se gli Usa sono nazioni federali anche da noi le Regioni possono legiferare in molti settori: non mi sembra ci sia (in questo caso) tanta differenza. Per me ridurre i parlamentari è meglio di niente ma, guarda caso, non si parla di ridurre il COSTO dei singoli parlamentari. Ricordo che il Parlamento stesso, pochi anni fa, attraverso una apposita Commissione non riuscì a determinare quanto costavano i nostri rappresentanti. In un paese civile, secondo me, si sarebbe andati in piazza a “bruciare” tessere elettorali…
      Cosa ne pensa?
      Grazie.
      gG

      1. .mau. Autore articolo

        Le regioni italiane a statuto ordinario non hanno molti poteri, tanto che ci sono le richieste di maggiore autonomia di Lombardia Veneto ed Emilia-Romagna. (Poi come dicevo io ritengo le regioni degli enti inutili)

        Ridurre il costo dei parlamentari avrebbe sicuramente più senso che ridurre il loro numero. Ma è la stessa storia dei tagli lineari: la seconda opzione è molto più semplice e non richiede di applicare troppi neuroni.

        1. Giuseppe Gandis

          Il tema è, per me, di grande importanza e attualità. Le Regioni “virtuose” a statuto ordinario cercano di avere maggior autonomia proprio per poter spendere di più e meglio. Almeno in teoria….
          Ancora una volta ritorna l’annoso quesito: da un lato ridurre il costo della politica e dall’altro reperire fondi da destinare ad altri usi. In realtà, a me sembra che la riduzione dei costi della politica sia stata, finora, assolutamente marginale mentre i nuovi fondi sono stati trovati sostanzialmente aumentando il debito pubblico e riducendo parzialmente il “sociale”…. Cioè scaricando sulle future generazioni il problema.
          Grazie.
          gG

          1. .mau. Autore articolo

            Beh, si afferma di essere in grado di spendere meglio…
            Il problema che io vedo è che i costi della politica non sono tanto quelli diretti sul numero di parlamentari (o anche sui portaborse…) quanto quelli indiretti di corruzione e simili. Sperare che con meno parlamentari occorreranno meno bustarelle mi pare piuttosto naïf.

  6. Giuseppe Gandis

    Credo che sullo “spendere meglio” ci sia un evidentissimo divario tra alcune regioni del nord e molte altre del sud…. La mia opinione è che bisognerebbe smetterla di parlare di “solidarietà” e di “regioni a statuto speciale” (previste nella Costituzione ma 70 anni fa…) e responsabilizzare TUTTE le regioni allo stesso modo. Ci sono dei dati veramente assurdi: https://www.truenumbers.it/residuo-fiscale/
    Personalmente penso che sia ora di dire basta…. Ma si scivola inevitabilmente su questioni strettamente politiche…..

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