La scorsa settimana c’è stato il Brianza Pride. A Monza c’è stato un gruppo di cattolici ultraconservatori che – come pare d’uso in questo periodo – ha deciso di fare una “preghiera riparatrice”. Fin qui più o meno tutto nella norma. Solo che questo gruppo ha seclto di pregare nel pieno centro di Monza, davanti alla chiesa che si trova in via Italia. Peccato che, come racconta Il Cittadino di Monza e Brianza, la madre superiora del monastero delle Sacramentine di cui la chiesa fa parte sia uscita e li abbia cacciati, per l’ottima ragione che si trovavano in suolo privato (del monastero, appunto).
Non mi stupisce che alcuni di quei sedicenti cattolici siano rimasti a “lanciare provocazioni” contro la superiora. Non mi stupisce nemmeno che il “comitato Teodolinda” riunisca tredici sigle ma avesse solo una trentina di manifestanti. Mi stupisce un po’ di più che quello sia un monastero di clausura. So bene che la clausura non è quella di secoli fa, ma resto sempre un po’ basito quando mi rendo conto che le suore non sono “fuori dal mondo” bensì “separate dal mondo”…