L’Huffington Post, riprendendo un post dietro paywall del Fatto Quotidiano segnala gli onorevoli più assenteisti. Ho così scoperto che capofila al Senato è Tommaso Cerno, vale a dire “il mio senatore” (nel senso che è stato eletto nel collegio in cui voto).
Rassicuro i miei ventun lettori: l’anno scorso ho scelto apposta di annullare virtualmente la scheda – nel senso che ho votato per un candidato che sapevo non avrebbe mai visto il quorum neppure con il binocolo – perché non avevo nessuna intenzione di votarlo (come non avevo intenzione di votare il candidato di centrodestra, del resto).
Ultimo aggiornamento: 2019-05-09 08:47
E’ però un metodo scorretto di valutare l’attività di un parlamentare. E’ vero che “tendenzialmente” i calendari tendono ad evitare di sovrapporre attività di commissione col voto, ma non sempre ci si riesce, quindi magari un parlamentare non riesce a partecipare al voto in aula per aver lavorato in commissione. Parimenti potrebbe decidere di non votare deliberatamente un atto, pur essendo presente, per ragioni tattiche (opinabili o meno che siano e opinabile o meno che sia il sistema).
Per altro l’assenteismo dall’aula di per se, visto che moltissime votazioni avvengono in modo del tutto automatico (vale a dire si decide in commissione e poi i capigruppo danno l’indirizzo del voto al proprio gruppo che esegue, visto che nessuno ha ovviamente il tempo e la competenza di capire per ogni singolo articoletto che accidenti sta votando) non è nemmeno una cosa così drammatica, visto che, appunto, il gruppo vota compatto si\no a seconda di quel che dice il capogruppo, sentiti i membri della commissione e\o del governo che propone la legge.
Suggerisco la lettura dell’ottimo articolo di Scalfarotto a proposito di una delle tante votazioni “inutili”:
https://www.ilpost.it/ivanscalfarotto/2019/05/01/non-dite-a-mia-madre-che-faccio-il-parlamentare-lei-mi-crede-pianista-in-un-bordello/
Attenzione. Come avevo già scritto qui sul blog, quella della settimana scorsa non era una votazione (che poi c’è stata martedì e ha visto la Camera piena) ma una discussione che chiaramente non serviva a nulla.
Per un deputato di minoranza, poi, essere presenti fisicamente ma non votare significa in pratica essere d’accordo con la maggioranza, il che dà qualche problema di coerenza…
> visto che nessuno ha ovviamente il tempo e la competenza di capire per ogni singolo articoletto che accidenti sta votando
a quel punto, si va a millesimi ( come in condominio ) e si eleggono solo i capigruppo.
Facile a dirsi, meno a farsi, ma io ho sempre sostenuto che:
i “politici” devono decidere cosa fare, il come lo devono scrivere dei “tecnici” competenti.
Se i tecnici non trovano un modo, i politici devono adeguarsi fino a trovare un equilibrio ( non è questa la politica ? )
Se i tecnici “accettano”, ma poi si vede che le cose non vanno come atteso ( fatta salva una certa tolleranza) … quei tecnici cambiano mestiere ( sempre che non si accerti il dolo che va punito duramente).