Perché non ho pensato che la notizia di ieri secondo cui Facebook avrebbe finalmente spiegato perché una certa notizia appare nel nostro newsfeed non era un pesce d’aprila? Semplice. Un pulsante “perché vedo questo post?” non dà nessuna vera indicazione su come funziona l’algoritmo, esattamente come la lista degli ingredienti su una lattina di Coca-Cola non ti permette di rifare la ricetta.
Quello che ti verrà detto, insomma, non sarà né più né meno che quanto una persona un minimo sveglia ti saprebbe dire già ora: il post appare perché è di uno con cui hai interagito tanto, oppure di uno che hai appena amicato, o magari è un post che ha avuto tante interazioni e quindi probabilmente è interessante. Al massimo ci sarà qualcosa di ancora più vago: chessò, “a te piacciono i post dove ci sono immagini di paesaggi”. La cosa davvero interessante dell’annuncio è insomma il fatto che Zuckerberg si sente costretto a “mostrare qualcosa”. Sarà un effetto della direttiva copyright? :-)