Partendo dal punto fermo che Terry Pratchett è morto e quindi ci siamo fermati a 41 libri del Discworld, mi sono rivolto a questa raccolta di pezzi vari scritti negli anni (Terry Pratchett, A Blink of the Screen, Corgi 2013 [2012], pag. 363, Lst 8,99, ISBN 9780552163330, link Amazon). Devo dire che leggere il suo primo racconto “ufficiale”, composto a scuola a 13 anni e pubblicato quando ne aveva 15, mi ha fatto capire che la scrittura non è proprio il mio campo (ma continuerò lo stesso a scrivere, sono testardo). Non era ancora lo stile a cui siamo abituati, ma il senso della struttura e l’umorismo di base c’erano già tutti, forse anche più dei racconti scritti quando faceva il giornalista, professione che evidentemente prosciuga le energie. La seconda metà del libro, così come le tavole a colori che lo inframezzano, è dedicata al Discworld; qua ci si trova in un ambiente più familiare, anche se nella maggior parte dei casi si hanno solo degli schizzi di due o tre pagine. Ah, sì: ogni racconto è preceduto da una sua introduzione, dove però Pratchett gioca a fare il finto modesto affermando che rileggendolo avrebbe cambiato tutto. Non ci credo, non foss’altro che perché gli sarebbe servito troppo tempo… (Un qualunque scrittore degno di questo nome rifarebbe sempre tutto: anche questo è un punto fermo).
Ultimo aggiornamento: 2019-01-06 23:07