[Nota: il libro è anche disponibile in italiano, con titolo La matematica dell’infinito: io ho letto la versione originale, però] Eugenia Cheng ha un modo molto personale di parlare di matematica: nel suo libro precedente paragonava la teoria delle categorie al cucinare dolci, qui (Eugenia Cheng, Beyond Infinity: An Expedition to the Outer Limits of Mathematics, Profile Books 2017, pag. 295, Lst 7.99, ISBN 9781782830818, link Amazon) il viaggio verso l’infinito è costellato di ricordi di vita personale. Il lettore che sappia già un po’ di cose sulla teoria degli infiniti forse non troverà molto di nuovo; il libro in fin dei conti si limita a sfiorare i problemi posti dalla teoria cantoriana. Il neofita invece troverà un grande vantaggio, perché Cheng batte moltissimo sulla constatazione che non possiamo fare matematica dell’infinito con le regole solite, e soprattutto mostra esplicitamente dove e come queste regole saltano. In questo modo si evitano tutti i danni dell’approccio scolastico tipico “si deve fare così”, che rende la matematica troppo simile a una collezione di articoli di legge da imparare a memoria. (Sì, anche in diritto le leggi non nascono dal nulla ma hanno un razionale: ma ci siamo capiti).