Sto leggendo un libro di divulgazione matematica nella sua traduzione italiana. (No, non faccio il nome del libro né del traduttore: posso solo dire che l’editore è importante). Parlando dei Principia, l’autore spiega che Newton non usa direttamente l’analisi matematica ma è chiaro che le sue dimostrazioni geometriche partono da lì, soprattutto nel caso dele flussioni: segue la frase «Oggi le chiameremmo funzioni continue (quindi derivabili)».
Leggendo questa frase sono saltato sul letto (stavo leggendo prima di andare a dormire). Sono andato a cercare l’originale, che dice «Today we would call them continuous (indeed differentiable) functions.» Ora, lasciamo da parte che “differenziabile” in matematica è leggermente diverso da “derivabile”, perché la derivata deve essere continua (la cosa buffa è che questo viene anche scritto in una nota una dozzina di pagine dopo). Il punto è che quell'”indeed” non ha affatto il significato di “quindi”! Per fare un esempio pratico lontano dalla matematica, se io scrivo “My daughter Cecilia does not eat peaches (indeed any fruit)” non dico “Mia figlia Cecilia non mangia pesche (quindi nessun frutto)”, ma “Mia figlia Cecilia non mangia pesche (anzi, nessun frutto)”. Un erroraccio così su una delle prime cose che ti insegnano ad analisi non me lo aspettavo proprio :-(
Sulla seconda critica sono perfettamente d’accordo, ma la prima non la capisco bene. Qual è la differenza tra “derivabile” e “differenziabile” per funzioni di una variabile reale? Tanto piú che in inglese credo esista solo la parola “differentiable”.
tecnicamente “differenziabile” è “derivabile con derivata continua”, come nella battuta sulle well-behaved functions in fisica che sono quelle per cui valgono i teoremi.
Diciamo che se il problema fosse stato solo quello non avrei neppure alzato un sopracciglio e avrei lasciato correre, ma visto che stavo riportando quel passaggio ho segnalato anche la minuzia.
Ammetto di non avere mai visto questa definizione di “differenziabile”.