Lu Xun è stato uno tra i maggiori scrittori cinesi della prima metà del secolo scorso; il suo essere contro l’impero e vicino alle posizioni comuniste l’ha prima reso un mito e poi un’icona di quelle che si venerano ma si sta bene attenti a non studiare troppo a fondo. In questi suoi racconti minori (Lu Xun, Fuga sulla luna : e altre antiche storie rinarrate [Old Tales Retold], O barra O 2014 [1936], pag. 215, € 8,99, ISBN 9788897332817, trad. Ivan Franceschini, link Amazon) Xun riprende alcune leggende dell’antica Cina. Nell’amplissimo insieme di note aggiunte da Ivan Franceschini alla sua traduzione si possono scoprire quali sono le leggende originali e soprattutto i riferimenti contemporanei alla vita di Lu Xun e alle sue diatribe. Il guaio, almeno per me, è che non riesco a vedere questo mix tra antico e moderno che sarebbe dovuto essere la chiave di volta della raccolta; la lunga introduzione spiega sì la situazione di base ma nulla più. Le prime due storie poi mi sono sembrate sciape in assoluto; per fortuna andando avanti lo stile è diventato più leggero e quindi fruibile, anche se appunto senza raggiungere lo scopo teorico dell’opera. Evidentemente il mondo cinese del secolo scorso è troppo lontano dal mio sentire… e per fortuna che l’ho comprato in offerta lampo a 3,99 euro.
Preso a 2,99. Quando nell’estratto si legge che un critico letterario ha impugato la sua ascia per fare a pezzi uno scritto altrui non ho resistito: è uno stile troppo vicino e troppo gradevole per rimandare ancora la lettura.
Tra l’altro “Sinistra e popolo”, che non sembrava averti esattamente entusiasmato, a me pare imprescindibile per la riflessione politica attuale e ha un rigore nell’impostazione delle argomentazioni e nell’uso dei dati che è esemplare (e che ho già apprezzato in altri saggi dello stesso autore).