Keith Devlin con questo libro aveva deciso di prendersi una pausa dal suo lavoro di matematico, con la scusa che invecchiando ci si inaridisce, e ha scritto questa “biografia” di Fibonacci (Keith Devlin, I numeri magici di Fibonacci : L’avventurosa scoperta che cambiò la storia della matematica [The Man of Numbers], BUR 2013 [2011], pag. 218, € 10, ISBN 978, trad. Daniele Didero, link Amazon). Il guaio è che noi non abbiamo praticamente nessuna notizia biografica del nostro, e quindi tutto il testo è costellato di frasi del tipo “mah, dovrrebbe essere successo questo ma non è che lo sappiamo” che alla lunga diventano stucchevoli. Quello che può al limite interessare sono le supposizioni su quale sia effettivamente stato il ruolo di Fibonacci nel fiorire dei libri dei maestri d’abaco: un po’ poco, diciamocelo. Nulla da eccepire sulla traduzione di Daniele Didero.
Ultimo aggiornamento: 2018-02-28 14:08
Come recita il titolo, i numeri di F. hanno una “magia” innegabile. Nel 1978, facendo ricerche per la mia tesi di Medicina, nella biblioteca dell’Istituto di Matematica, a Bologna, mi cadeva sempre l’occhio sulla mitica rivista “Fibonacci’s Quarterly”, di cui avevo contezza grazie agli articoli di Martin Gardner. Finiva che , invece di cercare gli articoli che mi servivano per la tesi, passavo ore a leggere articoli fibonacciani. Fu una delle mie principali fonti per imparare l’inglese. Mi astengo da commenti nostalgici su come era bello quando le ricerche si facevano in mezzo ai libri e agli scaffali…