Scopro solo oggi da Business Insider (versione americana, chiaro) che Lego ha preparato un minikit “Women of NASA”, con i minipersonaggi di due astronaute (Sally Ride e Mae Jemison), un’astronoma (Nancy Grace Roman) e un’informatica (Margaret Hamilton). Rispetto ai soliti modelli Lego riservati alle bambine mi pare che questa sia una rivoluzione copernicana. L’articolo nota anche la mancanza di Katherine Johnson: secondo quanto scritto parrebbe sia stata lei stessa a non accettare di essere raffigurata, ma non so quanto la cosa sia vera.
(l’immagine di Hamilton qui a fianco è iconica, e dovrebbe essere nota a tutti).
Ultimo aggiornamento: 2017-11-13 16:04
Premesso che io non ho niente neanche nei confronti delle Lego Friends (fra cui ci sono anche veterinarie, insegnanti, pilote, musiciste…), ti era sfuggito almeno questo: https://www.bricklink.com/v2/catalog/catalogitem.page?S=21110-1
A proposito di Katherine Johnson, me la sono persa io o non hai proprio fatto alcuna recensione sul film “Il diritto di contare”?
@daniele: ammetto che nonostante i due ottenni non guardo molto cosa succede nel mondo Lego. La mia esperienza si è limitata a vedere i Lego Friends “standard”.
@S.: non ho visto il film (passi), ma non ho nemmeno letto il libro (e questo la dice lunga sulla quantità di roba in lettura che ho nei miei scaffali fisici e virtuali.
Un film è certamente più rapido rispetto ad un libro. Ovvio che poi servirebbero entrambe per un giudizio più completo ma io mi areno molto prima.
Incredibilmente l’ho visto anche io questo film. Leggo purtroppo su Wikipedia che i pezzi più commoventi del film sono falsi storici: peccato.
Il fatto che l’astronauta Glenn abbia chiesto specificamente che fosse lei a ricontrollare i calcoli dell’IBM 7090 pare sia vero. A me pare commovente come passaggio.
Trovo strano che si sia deciso di attribuire alla persona sbagliata la lamentela per i bagni razzisti (sarebbe stato comunque commovente!). Così come trovo ingiusto far sembrare bistrattata la futura ingegnere, quando a quanto pare era molto più rispettata e ad esempio non ebbe mai i grossi problemi descritti per seguire la scuola per soli bianchi.