Catalogna

Non parlo della liceità del referendum catalano né del diritto all’autodeterminazione, perché non ne so abbastanza neppure per dare un’opinione disinformata come mio solito. Noto però che Mariano Rajoy con la sua voglia di mostrare i muscoli è riuscito a convincere molti catalani dubbiosi ad andare a votare sì: la mia impressione è che se avesse tenuto un profilo più basso il numero di votanti sarebbe stato inferiore, pur contando coloro che a votare non ci sono potuti andare causa polizia che ha chiuso i seggi. (Nota a margine: stamattina sulla filocatalana Radio Popolare il commentatore da Barcellona ha fatto notare complottisticamente che a Badalona, città catalana dove il PSOE ha una forte maggioranza e che quindi si presume meno indipendentista, la polizia mica è arrivata. Mavalà? Se hai deciso di fare un’azione di forza e non hai risorse per farla dappertutto, dove ti metti a farla, secondo te?)

Ma quello che mi stupisce di più è il profilo davvero basso tenuto dalla UE. Quello che io mi sarei aspettato era un’affermazione tipo “Non entriamo nelle questioni nazionali, ma ci teniamo a ricordare che una nuova entità nazionale non può essere automaticamente parte dell’Unione Europea, e quindi occorre una procedura formale di adesione che veda l’assenso di tutte le altre nazioni”. Perché poi è questo che capiterà, anche se buona parte di chi ha votato per l’indipendenza non lo sa. Immagino che gli alti vertici indipendentisti catalani lo sappiano perfettamente, ma o giocano d’azzardo per avere un’autonomia ancora più ampia, tipo quella scozzese con unione delle corone, oppure sperano in qualche miracolo non meglio identificato. In definitiva, una brutta storia.

6 pensieri su “Catalogna

  1. Mestesso

    http://mobile.ilsole24ore.com/solemobile/main/art/mondo/2017-10-02/l-appello-bruxelles-dialogo-non-e-momento-dividersi-125934?fn=swipefeed&id=N_PRPAMAIN/AETZK9cC&p=2

    Che è quello che hai detto tu nel secondo paragrafo.
    Ciò detto due anni fa sono stato fuori barcellona in una cartoleria con mio figlio e gli ho detto (in italiano…) la cartolaia è spagnola, non parla italiano. La tizia mi ha immediatamente corretto: io sono catalana!
    Sicuramente i catalani hanno fatto apposta a provocare rajoy. Sicuramente Rajoy ha torto marcio. In Spagna è ancora viva la cultura neofranchista, si sa. Nessuno ci fa bella figura, UE inclusa (anzi pure peggio di rajoy).,

  2. Bubbo Bubboni

    Effettivamente il profilo della commissione è stato anomalo. Anche io una volta pensavo che dicessero “Non entriamo nelle questioni nazionali”, poi ho visto cosa hanno detto e fatto nel caso scozzese, italiano, UK, polacco, francese, ecc. e ho capito che questa commissione ritiene suo dovere entrare nelle questioni nazionali, senza risparmio di mezzi e di forme di intervento e soprattutto senza doversi “scusare”. E’ un modo di interpretare la funzione, non è un “sotterfugio occasionale”.

    A me non sono chiare due cose:
    – perché la commissione non è intervenuta con l’oramai tradizionale dispiego di mezzi (ci sono anche i populisti in agguato!);
    – perché la pochissima stampa non-ultra-contro non ha sottolineato che lo stato indipendente passerebbe da monarchia a repubblica. A me pare la cosa più “forte” del cambiamento, ma forse se lo sono persi un po’ tutti.

    La questione unanimità per l’adesione alla UE credo che sia comparsa nei periodici catalani e spagnoli più e più volte. Per un periodo sembrava anche tra le buone motivazioni contro ma poi non è più servito cercarne. Inoltre c’è anche stato il solito corredo di analisi economiche da parte di tutti gli enti scientifici indipendenti che dimostrano inequivocabilemente che le crocette sbagliate portano alla miseria e alla fame (o era il referendum italiano? no, no, era anche per quello catalano). Per contro nessuno ha fatto notare che un paradiso fiscale a due passi da casa avrebbe la sua attrattiva e nel giro di poco ci sarebbero più spalloni sui canotti che profughi sui gommoni…

    Intanto io come mediazione propongo di ritornare alla penisola iberica (Portogallo compreso) schiava di Roma, dato che le trasformazioni successive non hanno mai avuto legittimità legale perché non sono state approvate dal Senato dell’antica Roma con le previste procedure. Vediamo se si uniscono o speriamo che quando un “buon colpo di falce” comunque arriverà sia in modo ordinato e pacifico.

  3. Carolina

    sulla Catalogna ti consiglio un articolo di Le Monde di ieri, intitolato La nouvelle vague indépendantiste, che spiega veramente bene e diffusamente quello che è successo dal 2010 alla crisi odierna.

    Si sono radicalizzati i sentimenti antispagnoli anche per via di una serie di cattive gestioni ad es. da parte dell’ex presidente catalano Arturo Mas, che era arrivato a non poter pagare più gli stipendi ai funzionari pubblici della zona autonoma, aveva chiesto “con la morte nel cuore” soldi a Madrid, e a quel punto invece di prendersi le sue responsabilità però aveva cominciato ad alimentare sempre di più il secessionismo catalano.

    Poi ci sono tanti fattori, un po’ come in Kosovo la storia è sempre un’ascia di guerra, con due rivendicazioni principali, la vittoria morale della Catalogna sulla Castiglia nel 1714 e il fatto che i barcellonesi furono gli ultimi ad arrendersi a Franco nel 1939.

    Il fatto è che poi idee da “costola del partito comunista” :) diventano sempre e immancabilmente appannaggio di destra e anche destraccia. E in questo chiunque commette violenze ha delle forti responsabilità.

  4. Giulio

    L’argomento “una nuova entità nazionale non può essere automaticamente parte dell’Unione Europea” è stato effettivamente usato contro gli indipendentisti scozzesi. Si è visto poi com’è andata…

    1. .mau. Autore articolo

      è andata che probabilmente il referendum non è passato per quella ragione. Che poi i britannici fuori Londra abbiano deciso che erano loro a non voler stare nella UE è irrilevante.

      1. Bubbo Bubboni

        Non credo nella palottola d’argento in questi casi. La comunicazione le prova tutte-tutte e poi si dice quale sarebbe stata essenziale.

        Però tra i tentantivi di soluzione, o anche solo di sana propaganda, non includerei il discorso di questa sera…

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