Una domenica pomeriggio di maggio Anna e io avevamo pensato di portare i gemelli alla mostra sui dinosauri al Mudec. Arrivati, abbiamo trovato una coda tale da farci girare i tacchi, con grande arrabbiatura di Jacopo (Cecilia aveva accettato rassegnata).
Oggi era il primo giorno di vacanze scolastiche: ho preso ferie e sono andato (senza Anna che era fuori Milano per lavoro) alla mostra. Punto positivo: non c’era nessuno. Per il resto, lasciamo perdere. Cinque sale (o quattro? non le ho contate) con qualche scheletro e due spiegazioni due per i bambini, che a dire il vero i miei avrebbero saltato a piè pari se non li avessi costretti a leggerle. Il dinosauro da 38 metri è molto scenografico ma del tutto falso, nel senso che sono state trovate pochissime ossa e lo si è ricostruito prendendo come esempio i titanosauri che però sono di un’altra famiglia. Tenendo conto che da solo è impossibile seguire due bambini, in meno di 25 minuti il giro è finito. Qualcosa di più c’era nella parte della collezione permanente: i due hanno apprezzato il filmato di Gertie, ma per quanto riguarda la parte davvero permanente non era facile spiegare cos’è l’etnografia e quali reperti erano presenti, se non a livello davvero generale.
Insomma, una delusione (per me: i due non dico siano rimasti entusiasti, ma almeno non si sono lamentati)
Ultimo aggiornamento: 2017-06-09 21:26