Ho scoperto leggendo Wikipedia che ‘O sole mio non è affatto nel pubblico dominio, nonostante i suoi autori Eduardo Di Capua (musica) e Giovanni Capurro (testo) siano morti rispettivamente nel 1917 e nel 1920, e quindi i settant’anni dalla morte dell’ultimo degli autori siano trascorsi da mo’.
Com’è possibile? Semplice. Casualmente, nel 1973 l’editore Bideri affermò che tale Alfredo Mazzucchi, morto quasi centenario l’anno passato, in realtà aveva collaborato con Di Capua per la parte musicale del brano, cime di altri 18 (o 23, non è ben chiaro). La SIAE, nella persona dell’allora presidente Bideri (no, non è un caso di omonimia), appoggiò la richiesta; dopo una lunga vertenza legale l’attribuzione fu accolta, e così il brano resterà sotto copyright fino al 2042, salvo ulteriori allungamenti che sono sempre possibili. Se fate conto che negli anni ’70 del secolo scorso il brano rendeva 300 milioni l’anno di diritti vi lascio immaginare la quantità di soldi in gioco.
Ah: Di Capua e Capurro sono morti in povertà, come leggete per esempio qui: giusto per darvi qualche argomento per rispondere a chi afferma che il copyright serve a tutelare l’autore. Il concetto era sensato quando nacque: poi sono arrivati gli squali.
Ultimo aggiornamento: 2017-06-08 18:54
«Casualmente, nel 1973 l’editore Bideri affermò che tale Alfredo Mazzucchi, morto quasi centenario l’anno passato, sostenne
roche in realtà il loro avo aveva collaborato con Di Capua per la parte musicale del brano»sostenesse?
Io questa faccenda di non rileggersi prima di pubblicare proprio non la capisco. Io mi rileggo anche gli SMS prima di schiacciare il pulsante d’invio. E mi rileggo anche dopo, ovunque. Davvero non avete, tu e i paladini del rileggersi mai, il tempo di controllare ortografia e sintassi? Non dico per rispetto dei lettori, ma almeno di voi stessi. E no, tesi di laurea, articoli, e-mail e Facebook per me pari sono.
Heil Isa! :-)
Comunque concordo. Anche se talvolta anche io ci casco, specie su telegram…
@ un cattolico
No, però Isa ha ragione. E poi non si capisce.
“in realtà il loro avo aveva collaborato con Di Capua”
Ma scusa dov’è che .mau. parla del loro avo? E avo di chi?
perché poi ho tolto la parte che era rimasta dalla prima bozza (quella citata da un cattolico, e che aveva come soggetto “gli eredi di Mazzucchi) che non aveva più senso dopo che avevo scritto che è stato Bideri a fare la richiesta ufficiale. Sbarrare il testo in questo caso avrebbe fatto ancora più casino, quindi ho solo tolto il pezzo in più.
no, non ho tempo. Se ce l’avessi, ce l’avrei anche per scrivere tutto in una volta e non a spizzichi e bocconi (il “sostennero” derivava da una bozza precedente che attribuiva la richiesta agli eredi, mentre invece era partita dall’editore). In realtà non ho neppure il tempo di scrivere questa risposta.
Assumi un Ghost writer
@ .mau.
Proposta. Potresti risparmiare un sacco di tempo, da dedicare alla rilettura e alla correzione delle bozze, se chiudessi i commenti.
In subordine, potresti risparmiare un po’ meno tempo solamente evitando di leggere i commenti (e quindi evitando le risposte).
Che ne pensi?
poi non vi divertireste più: lo faccio per voi :-P
(in questo caso però il guaio è stato che dovevo correre a scuola dai bimbi, altrimenti forse mi sarei accorto della cosa)
Esempio limpido, chiaro, e disarmante. Sappi che alla prima occasione in cui si parla di copyright, userò questo aneddoto. Grazie :P