Di Walter Moers avevo letto, e apprezzato tantissimo, La città dei libri sognanti, di cui questo libro (Walter Moers, Il labirinto dei libri sognanti [Das Labyrinth von träumenden Bücher], Salani 2015 [2011, 2012], pag. 464, € 12, ISBN 9788862569873, trad. Umberto Gandini) è il seguito. Troviamo il vermicchione Ildefonso de’ Sventramitis, ormai famosissimo scrittore zamoniano che però ha perso l’ispirazione, che dopo duecento anni ritorna a Librandia, spinto dalla stessa curiosità: un manoscritto che gli arriva per caso.
Il problema è che in realtà non succede nulla. Moers è bravissimo a creare scene fantasmagoriche, e i suoi disegni sono sempre favolosi: ma le pagine passano e passano senza che si scenda nei sotterranei di Librandia, come chi ha letto il primo libro si aspetterebbe. Avete presente i documentari “The making of”? Ecco. Il libro è fondamentalmente questo. Lo Sventramitis entra nelle catacombe nelle ultime pagine, e “Qui comincia la storia” è la frase che termina il libro, con un post scriptum del Traduttore che spiega che il materiale era troppo e così l’ha diviso in due tomi. Peccato che Il castello dei libri sognanti non è mai stato pubblicato…
Umberto Gandini come sempre fa un lavorone nel rendere i giochi di parole e i nomi dei personaggi zamoniani che spesso sono parodie di persone realmente esistenti: stavolta ha dovuto persino tradurre duwe quartine nello stile di Carlo Porta, pardon Karl Porton. Chissà cosa c’era nell’originale!
Ultimo aggiornamento: 2017-07-20 17:23