Di libri sulla storia della matematica ce ne sono tante, ognuna con il suo taglio: per esempio Carl Boyer ha un approccio più tecnico, mentre Morris Kline è più sul versante filosofico. Il guaio è che in entrambi i casi gli autori presuppongono che il lettore abbia una conoscenza abbastanza buona della matematica per non perdersi all’interno del testo. In questo libro (Ian Stewart, Domare l’infinito : Storia della matematica dagli inizi alla teoria del caos [Taming the Infinite], Bollati Boringhieri 2016 [2009, 2011], pag. 376, € 14.50, ISBN 9788833927985, trad. Angela Iorio) Ian Stewart sceglie un approccio diverso: non può naturalmente eliminare tutta la matematica, ma cerca di ridurla al minimo indispensabile, e soprattutto preferisce un approccio non lineare ma più attento ai vari temi, anche usando terminologie e simboli che non sarebbero apparsi se non molto tempo dopo ma sono più comprensibili ai contemporanei.
Purtroppo il tentativo di Stewart di rendere il testo più accattivante per chi non è matematico, soprattutto nei primi capitoli – andando avanti ha rinunciato, e secondo me il testo ci ha guadagnato parecchio – non rende un buon favore alla materia; e la traduzione di Angela Iorio non migliora le cose, tra le “funzioni strane” e molte altre frasi il cui significato si può intuire solo se si sa già di che si parla. Un peccato, perché l’approccio poteva avere senso per un pubblico colto ma non matematico.
[NOTA: io ho letto l’edizione 2011. Non so se gli errori sono stati corretti successivamente]
Ultimo aggiornamento: 2017-05-13 12:23