Gli Elii sono noti per la loro musica ma non solo, nel senso che forse quella è la parte meno importante dei loro spettacoli. Intendiamoci: hanno una tecnica favolosa, ma se non si considera tutto il contorno non si riesce a comprendere il fenomeno. Questo libro (Elio e le storie tese, Vite bruciacchiate, Bompiani 2012, pag. 330, € 9,90, ISBN 9788845271663) cerca di colmare questa lacuna, presentando la storia del simpatico complessino raccontata sia dai componenti che dalle persone con cui hanno avuto a che fare artisticamente. Il risultato è però piuttosto disuguale, con ripetizioni varie e salti temporali che rendono la lettura piuttosto ostica almeno nella prima metà del libro: poi dalla storia si passa agli omaggi e la cosa si dipana meglio… a parte perdersi ogni tanto almeno nella versione elettronica, perché non ci accorge che è finito l’intermezzo di uno degli Elii e ha ripreso a parlare la voce narrante di quel capitolo. Probabilmente la cosa migliore da fare è prendersela con calma e leggere un capitolo (cioè una persona: gli Elii intervengono all’interno, dialogando con il raccontatore) per volta.
Ultimo aggiornamento: 2017-04-18 11:02
“Gli Elii hanno una tecnica favolosa” è il nuovo “Venezia è bella ma non ci abiterei” ;)
@Matteo: quello che intendo dire è che non credo verranno ricordati per le loro melodie sempiterne. Non c’è nulla di male: le versioni delle canzoni altrui prese e rimischiate secondo me sono più che sufficienti per la meritata fama, e lo stesso vale per i testi.