Henri Poincaré è stato l’ultimo grande fisico matematico dell’Ottocento. Nonostante questo, e le sue intuizioni come quelle sulla teoria del caos che sono state riprese solo mezzo secolo dopo la sua morte, non ha lasciato una sua scuola; la strage di matematici francesi nella prima guerra mondiale e il successivo avvento del gruppo Bourbaki ha spostato l’accento dalle considerazioni geometriche di Poincaré a un formalismo molto spinto. Claudio Bartocci nella sua lunga introduzione a questo libro (Henri Poincaré, Geometria e caso : Scritti di matematica e di fisica, Bollati Boringhieri 2013 [2005], pag. 214, € 12, ISBN 9788833924854, a cura di Claudio Bartocci) fa un bel lavoro per collocare Poincaré nella sua epoca, anche se almeno nel primo e nell’ultimo brano chi non è matematico può trovarsi a mal partito nel seguire il filo del discorso. Sono più interessanti in effetti i brani più divulgativi e fisici: chi come me si è sempre trovato davanti la fisica come una serie di formule e formulette prova un certo qual piacere a scoprire che in fin dei conti le leggi derivano da un lungo lavoro mentale. Il caso? Beh, è trattato molto di sguincio. Anche se Bartocci afferma che Poincaré potrebbe essere considerato un precursore della teoria del caos, la cosa non traspare molto dal testo: si può leggere solo un articolo con considerazioni teoriche e qualche accenno al modo in cui la termodinamica sfrutta il caso. Per la geometria invece la spiegazione è più chiara: il grande matematico usava per quanto possibile la sua intuizione geometrica per arrivare alle soluzioni in maniera non ancora a prova di errore ma sicuramente con un grande passo in avanti.
Ultimo aggiornamento: 2017-03-25 17:34
Una sola domanda: dove trovi il tempo per leggere tutti questi libri? Li leggi interamente o scorri velocemente alcune parti?
(il commento era rimasto nascosto nello spam, ed era qualche giorno che non controllavo…)
@Davide: nel caso di questo libro non mi sono messo a seguire tutti i conti di Poincaré, quindi la lettura è stata piuttosto rapida. Ma in genere li leggo tutti da cima a fondo, anche se velocemente. È anche da dire che leggo anche nei ritagli di tempo, e quando parlo di “ritaglio” può anche essere un minuto. Ho una memoria a breve termine sufficientemente valida da ricordare dove mi trovo nella lettura.
Beh ti invidio davvero. Tento di fare lo stesso ma é proprio difficile :-)