Enrico Mentana è ben noto per le risposte sferzanti che dà ai suoi commentatori su Facebook, tanto che esiste una fan page “Enrico Mentana blasta lagggente” (o forse ce n’è più di una, non sono andato a verificare). La sua abilità è davvero notevole, e lo si è visto anche in occasione di Sanremo e Tim.
Premessa: considerando che scioperi, cortei, presidii e manifestazioni varie di noi dipendenti Tim “stranamente” non ricevono alcuna copertura mediatica, alcune centinaia di lavoratori sono andati a Sanremo in occasione del festival sponsorizzato Tim e sono riusciti a leggere in sala stampa un comunicato sulla nostra situazione, ottenendo finalmente qualche trafiletto sui giornali cartacei. (Ho notato come le versioni online hanno preferito pubblicare il video della protesta: ho il sospetto che la cosa c’entri molto con il “qui e ora” e il desiderio di dimenticare la faccenda il prima possibile, ma magari sono solo io che sono prevenuto contro i video). Bene, allo status che Mentana ha scritto su Sanremo, una mia collega ha commentato così: «Sarebbe interessante anche parlare del rovescio della medaglia, ovvero di quello che sta accadendo ai lavoratori TIM, che ieri hanno manifestato davanti all’Ariston e in sala stampa, spiegando come questo festival sia stato pagato con i loro soldi». Ecco la risposta di Mentana:
Per parlarne seriamente: capisco perfettamente le ragioni di chi è impegnato in una vertenza difficile dopo molti anni di orari di solidarietà in un’azienda che poi destina tutti quei soldi al festival. Ma se ci leggesse immagino che Telecom risponderebbe che entrambe le cose vanno nella stessa direzione della competitività. Quel che mi parrebbe giusto è uno spazio dedicato alla vostra causa sugli schermi pubblici, vista l’enorme esposizione data alla “controparte”. Chiederlo al mio tg sarebbe una beffa, visto che a Sanremo (come alle altre manifestazioni “nazionalpopolari” di questo tipo, compresa miss Italia che è trasmessa da La7) non abbiamo dedicato alcuno spazio
Analizziamo rapidamente il testo. Mentana piazza subito la botta, facendo notare una banalità: i soldi per sponsorizzare un evento come il Festival non sono quelli tolti ai dipendenti, ma sono investimenti per presentare le novità dell’azienda e cercare di incrementare i ricavi. (Notate la differenza per esempio con i bonus promessi a questa dirigenza sulla base di puri risultati numerici e senza valutare come questi numeri sono stati ottenuti). A questo punto si tira tranquillamente fuori, perché è vero che dice che la vertenza Tim dovrebbe ricevere spazio sugli schermi (“pubblici”…), ma non da lui perché lui non parla di Sanremo. Visto? La protesta è indipendente dalla sponsorizzazione di Sanremo, ma visto che lui non parla di Sanremo allora non può parlare nemmeno della protesta. Logica alternativa. Il tutto confezionato in modo che lui sembri assolutamente imparziale, e intanto gli odiatori di Tim possano lanciarsi a controcommentare (nota: su mere basi statistiche mi aspetto che coloro che abbiano avuto problemi con Tim, soprattutto sulla parte fissa, siano molto più degli altri). Come non ammirare una capacità dialettica simile?
P.S.: prima di ricevere una serie di insulti, aggiungo che lo slogan “Sanremo? Lo si fa coi nostri soldi” andava benissimo nel contesto di uno striscione in una manifestazione, e naturalmente la manifestazione in sé è stata un’idea favolosa, l’unico modo che avevamo a disposizione per tentare di farci notare. Quello che faccio notare è che usarlo poi a freddo porta a risultati che sono l’opposto di quanto abbiamo bisogno. Esprit de l’escalier? Probabilmente sì: ammetto di non essere uno dalla risposta pronta. Ma è proprio per questo che io starei molto a scrivere sulla bacheca di uno bravo come Mentana.
Ultimo aggiornamento: 2017-02-12 18:48
Intendevi dire che faresti molta attenzione a scrivere sulla sua bacheca oppure (ne dubito) che passeresti molto tempo a farlo? :-)
la prima, chiaro.