Martedì mi sono improvvisamente ricordato che non avevo ricaricato la mia sim Vodafone. Dovevano essere passati almeno 12 mesi, perché il numero è indicato come non attivo. Peccato, perché la sim aveva sicuramente più di trenta euro. Certo, potrei spendere 8 euro (o sono 10?) per farmi riattivare la scheda, e probabilmente altri cinque di ricarica. Ma mi sono fermato a pensare – avere letto qualche libro di Matteo Motterlini mi ha aiutato – e ho fatto due conti. Quel numero non lo uso da anni. L’ultima volta che mi è capitato di farci qualcosa è stato in effetti poco più di un anno fa, quando mi sono ritrovato tra i piedi Vodafone Exclusive senza ovviamente che l’avessi chiesto. Quindi, con la scusa di non perdere i trenta e fischia euro, continuavo a mettercene cinque l’anno. Non sono tanti soldi, vero, però il principio è totalmente irrazionale. Ergo, chi per puro caso avesse ancora quel numero (un 348-xxx-xxxx) può tranquillamente buttarlo via.
P.S. Presumo che lo stesso succeda con Tim, Wind e Tre. Non sto insomma facendone un problema di singolo operatore telefonico. Diciamo che è proprio il sistema ad essere bacato.
Il problema è che [T|VF|W] sono sempre più simili a degli istituti tipo carte di credito e sempre meno operatori telefonici. Alias, la tua, mia e tanti altre SIM sono in realtà sempre più carte di credito che come funzione accessoria hanno quella di farti connettere con qualcuno. E sarà sempre peggio in futuro, preparati.
VF ha guadagnato ben più dei trenta euri che c’erano dentro: ha preso gli interessi di un anno e li ha reinvestiti. Quando i tassi di interesse risaliranno i vari VF inizieranno a diventare operatori finanziari a loro volta, be warned.
Sì, sono banche a tutti gli effetti… tranne uno. La sostanza del loro business si vede bene nel mercato africano, ma nei mercati europei gli operatori non vogliono assolutamente ricadere nella normativa bancaria.
Anche se a forza di salva-banche… magari non è poi così male e cambieranno idea!
Ma per il credito residuo (meno qualche euro se non ci sono state variazioni tariffarie) non puoi avere la restituzione come dice qui http://www.vodafone.it/portal/resources/media/Documents/Moduli/recesso_ricaricabile.pdf ?
solo sei euro? è un affare. Grazie!
Bubbo, ho specificato carte di credito e non banche e non è stato per caso! Le due cose sono giuridicamente disgiunte (una banca non può possedere un emittente di carte di credito e viceversa) e con obblighi/diritti ben diversi.
Anche Apple e Google sono nello stesso tipo di business o vorrebbero andarci, e diventerebbero issuers di carte di credito.
Siamo d’accordo. Dico solo che se a un marziano raccontassero come funzionano i flussi di un operatore mobile il verde economista penserebbe che si tratti di una attività creditizia soggetta a tutte le rogne del caso.
Gli operatori europei lo sanno, temono le analisi economiche dei marziani con cui normalmente non trattano, e ogni tanto fanno qualcosa per impedire che si ingeneri una confusione che, per quello che vedo, valutano come non conveniente.
Immagino che tutto nasca dalla necessità di non far esaurire i numeri disponibili, che non sono poi molti.
numeri disponibili ce ne sono quanti vuoi, tutta la decade 3 è per i cellulari e se necessario si può usare la decade 2. D’altra parte, se fosse davvero così, ci sarebbe un modulo disponibile per farti ridare i soldi che hai prestato al gestore telefonico, non trovi?
puoi (potevi) trasferire la maggior parte del tuo credito verso un’altra scheda vodafone con “SOS mi ricarichi”
http://www.vodafone.it/portal/Privati/Tariffe-e-Prodotti/Tariffe/Servizi-SMS—MMS/Sos-Ricarica-di-Vodafone-13389
Servizio analogo lo hanno anche wiind e tim; con tre, invece, devi prima lasciar scadere la sim, e poi trasferire il credito