Oggi, in pausa pranzo :-), ho spedito a due dei miei lettori alfa una copia di Matematica in pausa pranzo. Dovete sapere che PosteItaliane ha una tariffa speciale, “piego di libri”, che è davvero conveniente: spedire un libro costa 1,28 euro. La tariffa nasce per gli editori che se non ricordo male pagano persino un po’ di meno. Solo che oggidì tutti gli editori che conosco spediscono comunque per corriere, e quindi il piego di libri è un’opzione per amatori.
Naturalmente ai vantaggi corrispondono degli svantaggi. Più precisamente, nel piego di libri ci possono stare libri, e non missive. Una volta era ammesso un biglietto di presentazione del libro, forse lo è ancora adesso, ma direi che la cosa è irrilevante, visto che possiamo tranquillamente mandare il testo per email. Il punto è che questo significa che la busta deve poter essere “apribile per ispezione postale”, il che diventa un po’ meno semplice. Sono infatti riuscito a trovare delle buste con i buchetti per mettere i ganci apribili, ma non ho trovato i ganci. Alla fine ho usato delle fascette fermacavi, lasciate abbastanza lasche da permettere la visione del contenuto. Peccato però che io i libri li ho spediti da un ufficio postale, e quindi pensavo ingenuamente che fosse sufficiente che l’impiegato verificasse il contenuto, chiudesse e affrancasse con le macchinette dell’ufficio, che sono evidentemente diverse da quello che potrei fare io a casa o in un altro ufficio. D’accordo, non sono così ingenuo tanto che mi ero portato le fascette. Però mi chiedo a questo punto qual è il valore aggiunto dell’impiegato, anzi degli impiegati visto che chi mi ha preso le buste ha anche chiesto il parere del collega. Non facciamo più in fretta a mettere una bella macchinetta Send-O-Matic?
Ultimo aggiornamento: 2016-09-26 15:41
Anche a me capita di spedire libri come pieghi di libri, ma non ho capito bene, .mau. Ti dà fastidio che si fidino che non ci hai messo dentro qualcos’altro? Che non avesse presente come funziona il p.d.l.? (So per esperienza che una difficoltà che hanno talvolta è che, nonostante quasi tutto sia ormai posta prioritaria, questo è ancora posta ordinaria.) Infine, in una cartoleria grande i fermacampioni ce li dovrebbero avere (altra esperienza personale: in una cartoleria piccola con una madre e una figlia, la giovane non sapeva di che si trattasse, l’anziana sì).
@Daniele: nel mondo fantastico di .mau., sarei andato all’ufficio postale con libro e busta e li avrei consegnati all’impiegato dicendo “Signor impiegato signore! Questo è un libro e non v’è traccia di alcuna corrispondenza personale! La prego umilmente di inserire il libro nella busta che ho all’uopo portato meco, e sigillare la busta stessa, che risulterà validata grazie al Suo illuminato operato”.
Ma ho il sospetto che Bubboni abbia ragione, e il problema sia a monte delle Poste.
Ehh si. Taluni vedono l’invio postale come un servizio di spedizione liberalizzato soggetto a sconti markettari & agevolazioni incentivanti mentre il regolamento nasce dalla fine della censura fascista sulla corrispondenza & ripresa dei diritti del popolo sulle comunicazioni rilevanti dell’epoca.
E sfortunatamente questa contrapposizione tra liberismo scontistico e negazione del fascismo non riguarda solo la quantità denti di francobolli da apporre.
Mannò, il punto non è che il piego va verificato dall’occhiuto addetto prima della spedizione ma che siccome una lettera chiusa è tutelata dalla Costituzione serve specificare che quel tipo di plico è, viceversa, ispezionabile. Per questo motivo non può contenere una lettera autografa all’interno.
Non esistono regole o manuali in Poste Italiane. Per questo i dipendenti si consultano, tentando (spesso invano) di azzeccare la procedura “meno sbagliata”. Si va avanti per inerzia, affidandosi alla memoria degli operatori. Le priorità dell’azienda sono altre: i conti correnti ed eliminare le code (visto il nuovo selettore code? fico eh? sì daiiiii, è figherrimo! un pochino? no? eddai, un briciolo! poco pochissimissimo? ok basta.)
Capita in particolare per le operazioni meno comuni, tra cui appunto il piego di libri.
Esiste la possibilita’ di inserire una lettera all’interno del piego di libri con una procedura surreale ma funzionante.
Devi prendere la tua lettera, infilarla in una busta con sopra l’indirizzo, affrancare la busta, inserirla all’interno del piego di libri e scrivere invece di “piego di libri” la frase “piego di libri con lettera affrancata”.
E’ ammesso anche il “piego di libri con lettera (non affrancata)”, in questo caso l’impiegato dovrebbe farti pagare l’affrancatura oltre al piego di libri.
Ti assicuro che funziona, pensa che io spedisco con la dicitura: “raccomandata con ricevuta di ritorno di piego di libri con lettera affrancata”…
Attenzione perche’ queste sono conoscenze riservate a pochi guru ;)