Mattia Monga mi segnala come già nel 2015, anche quest’anno il dipartimento di informatica dell’Università di Milano e il laboratorio Aladdin organizzano il Bebras dell’Informatica, il concorso non competitivo a squadre per bambini e ragazzi dalla terza elementare alla fine delle superiori. (Occhei, una classifica c’è, ma non ci sono premi). Le iscrizioni sono possibili fino al primo novembre, e le gare si svolgeranno la seconda settimana di novembre.
Generalmente io cerco di spiegare come avere una conoscenza di base della matematica sia fondamentale anche per chi non la userà mai, ma la stessa cosa si può dire per l’informatica. Tra l’altro la mia generazione si era trovata i primi home computer, nei quali la programmazione veniva quasi naturale, mentre oggi la tecnologia è arrivata al punto che hai già tutto bello pronto, il che toglie la possibilità di trovarsi naturalmente di fronte a un problema di programmazione: ben vengano dunque questi concorsi, che avvicinano i giovani a un modo di pensare che potranno utilmente sfruttare nella vita per accorgersi delle bufale e di come certe reboanti affermazioni, una volta analizzate come fa un informatico per costruire un programma, si rivelino senza alcun fondamento. E dite poco?