La mia stima nei confronti della signora Costanza Miriano è virtualmente nulla. È una di quelle persone che a mio parere esistono solo perché certa stampa possa sguazzare. Però nel caso della preghiera per i morti del terremoto non riesco a capire quale sia il problema.
Per un cattolico è possibile lucrare l’indulgenza plenaria anche per una persona morta (per chi ha presente il testo del Credo, è un corollario della “comunione dei santi”). Tra l’altro siamo in un anno santo, quindi la cosa è facilitata. Che io sappia, gli elenchi dei morti sono dati pubblici, o almeno La Stampa li ha pubblicati per decenni. Un morto è morto e le cose non possono certo peggiorargli, a meno che non ci sia un Dio così malvagio da dannare coloro per cui sono state fatte preghiere verso altre divinità (ma tanto ci hanno già pensato i Mormoni, quindi il loro fato non cambierebbe). L’unica cosa che non vorrei è che poi la signora Miriano o chi per lei rompesse le palle ai parenti delle vittime, ma fino a che si limita a pregare in privato non trovo nulla di male.
Ultimo aggiornamento: 2016-08-27 17:00
Io invece non capisco.
Come faccio a intercedere per una persona morta? Ognuno è responsabile dei propri peccati… non per i peccati altrui.
Ma si sa… se si paga la “Chiesa” accetta tutto.
Il problema è Dio (sempre che esista, e ci sono più prove contro che a favore… del resto se Dio esistesse, non esisterebbe la Chiesa).
@Mauro: provo a spiegarlo come don Giuseppe Gentile ce lo fece al liceo. Parto da un po’ più indietro. Dio è buono e ci perdona i peccati, come nostro papà può perdonarci se con una pallonata abbiamo rotto il vetro e non ci dà una manica di botte. Però ci vogliono comunque dei soldi per riparare il vetro, e quella è la pena del purgatorio (concetto nato alla fine del secondo secolo aC in ambito ebraico, ma che non è accettato dall’ortodossia ebraica… Ma questa è un’altra storia)
Il “pagare la Chiesa” è nato nel Trecento, è stato il motivo principale dello scisma luterano (il resto è arrivato dopo) ma è stato eliminato già nel Concilio di Trento, anche se il termine “lucrare” è rimasto. Per dire, devi pagare il biglietto per entrare in Duomo a Milano, ma se vuoi solo passare dalla Porta Santa locale (che immagino ti dia accesso a un angolino e basta, ma non è questo il punto) non paghi.
La comunione dei santi è lo stesso concetto di “aiutiamoci tra noi”.
Dimenticavo: se non sbaglio non puoi lucrare l’indulgenza plenaria per un vivo che non sia te stesso (e i beati in Paradiso possono pregare solo per i vivi e non per le anime del purgatorio)
Perché pensi che le anime sante del Paradiso non possano intercedere per le anime purganti? I loro meriti in Terra valgono per noi e *credo* anche per chi si sta purificando.
Tema interessante da approfondire! Grazie…
O è puro spirito misericordioso giubilare o è un modo di farsi pubblicità. Ma anch’io propenderei per sostenere che non sia un problema, poi non mi sembra giusto, né cristiano pensare sempre male. Io personalmente non ho la forza spirituale di adottare una vittima dal punto di vista religioso, ma magari stasera prego un po’ per tutte le vittime genericamente.
1. Eviti di dire che pregherà per una donna che, così le pare, era lontana dalla fede
2. Le intenzioni generiche per tutti i defunti (dei quali Lui solo ha conosciuto la fede) fatte durante la messa quindi non valgono una cippa non essendo ad personam?
3. cito a memoria: […] e il padre vostro, che vede nel segreto, vi ricompenserà.
Non mi pare abbia detto il nome di quella persona, AFAIK. Ed evidentemente la signora Miriano non sarà ricompensata per quest’opera :)
Per quanto riguarda le intenzioni nelle messe, bisognerebbe sentire qualcuno più esperto di me, ma mi pare che allievino la pena, non la estinguono.
Per il primo caso pensavo più all’evangelica pagliuzza :)
Epperò c’è pure l’evangelica correzione fraterna :)
2. Valgono eccome, e valgono anche per i vivi (al contrario delle indulgenze, come ricordava Maurizio)… un gesto di carità non esclude un altro, e il distacco totale dal peccato anche veniale, richiesto per lucrare un’indulgenza mi sembra molto meno facilmente realizzabile che non una Santa Messa partecipata col cuore per morti o vivi… essendo anche per i vivi la pena temporale può entrarci o meno (si può far celebrare una Messa per la conversione di un vivo!).
Comunque tra chi si indigna perché una forse si fa bella di tentar di lucrare un’indulgenza per una persona forse lontana da Dio e per tante altre non citate, e chi tenta di lucrare indulgenze per tante persone (facendosi o meno bella lasciamolo giudicare al Signore) preferisco la seconda. Quantomeno la seconda forse ha contribuito a salvare qualcuno. Il primo solo a sparlare di qualcun altro.
https://costanzamiriano.com/2016/08/29/chi-ha-paura-delle-preghiere-per-i-morti/ non avevo ancora letto la sua replica, ora che l’ho fatto (anche se non tutta, è troppo prolissa per i miei gusti) te la propongo.