Non sono generalmente un complottista: devo dire però che nella storia di Alex Schwazer, o perlomeno di come la storia è stata raccontata dall’italica stampa, c’è parecchio che non mi torna.
Premessa: non troverei nulla di strano a scoprire che un atleta già squalificato per doping continui a prendere sostanze illecite, anche a insaputa del suo allenatore. Non so se ricordate la storia di Riccò. Né mi stupisce che vengano fatte nuove analisi su vecchi campioni ematici: le tecniche si affinano, e si possono scoprire sostanze che un tempo erano indistinguibili. Di nuovo, non so se ricordate Lance Armstrong. Dunque, di per sé i fatti accertati sono assolutamente plausibili. Quello che però trovo strano sono due cose. La prima: perché sono state fatte delle seconde analisi (cosa diversa dalle controanalisi, che si fanno quando il primo laboratorio trova delle positività) a distanza di pochissimi mesi, quando si può immaginare che non ci siano state modifiche nella procedura? La seconda: perché nessun giornale, almeno a mia conoscenza, ha pubblicato i dati complessivi della presenza di testosterone nel corso dei vari mesi? Se per esempio scoprissimo che i valori erano sempre ai limiti della soglia massima accettata, pur rimanendo sotto, potremmo dire che probabilmente Schwazer pigliava davvero qualcosa, e quella singola volta l’organismo ha reagito in maniera diversa dal solito, superando la soglia. Altrimenti quei valori restano sospetti, ma per la ragione opposta a quella indicata dalla IAAF.
Come dicevo, non sono un complottista e non credo né a una campagna contro Schwazer né a un tentativo di delegittimare Sandro Donati. Ma non riesco a togliermi dalla testa che la IAAF, dopo tutta la storia sul doping russo, dovesse disperatamente trovare qualcosa per dimostrare che non era di parte: chi meglio che un ex dopato poteva fare da capro espiatorio?
Ultimo aggiornamento: 2016-08-11 09:58
La stampa italiana ancora una volta ha confermato la sua superficialità e inutilità. Non hanno fatto niente di più che copia-incollare comunicati stampa, senza mai approfondire e anzi rendendo più nebulosa la vicenda.
A giugno hanno riportato la notizia che Schwazer era stato trovato positivo attraverso un’analisi eseguita con la spettrometria di massa dei rapporti isotopici (IRMS), che è in grado di distinguere il testosterone sintetico da quello prodotto dal corpo umano (nonostante abbiano la stessa struttura chimica, ma hanno appunto rapporti isotopici di carbonio, C-13/C-12, diversi). Allora spiegarono che questa analisi, di solito non eseguita, fu suggerita da anomalie nell’andamento della concentrazione del testosterone nella sequenza dei campionamenti (o in quello del rapporto testosterone/epitestosterone, neppure questo fu chiarito), quindi non dal superamento di una soglia. La stampa italiana non si è curata di spiegare cosa sia la spettrometria di massa dei rapporti isotopici, quali informazioni sia in grado di fornire, quali siano la sua accuratezza, precisione e sensibilità, che valori abbia dato per i campioni di Schwazer (la WADA ha mai divulgato questi dati?) e quanto statisticamente significativo fosse il risultato. Non mi risulta che abbiano detto neppure se IRSM sia stata usata per analizzare altri campioni di Schwazer oltre a quello incriminato.
A fare chiarezza non hanno aiutato i collaboratori di Schwazer, che si sono sin da subito lanciati in affermazioni emozionali più che razionali. Del resto Donati non mi pare abbia mai tenuto un atteggiamento riflessivo e abbia spesso lanciato accuse di doping senza averne le prove (poi magari i bersagli delle sue accuse si dopavano veramente, ma non si possono fare accuse basate solo sulle prestazioni degli atleti, quelle possono far venire dei sospetti, che si dovrebbero però tenere per sé o comunicare privatamente a chi può indagare ulteriormente).
A un certo punto mi pare abbiano accettato il risultato dell’analisi e tentato di spiegarlo con l’assunzione involontaria di testosterone sintetico attraverso l’alimentazione. Anche qui la stampa non si è curata di chiedere a uno scienziato forense un’opinione su tale ipotesi. Nessuno che si sia posto la domanda: sono mai state eseguite analisi con IRMS su campioni di carne per determinare la presenza di testosterone sintetico? e sul sangue di chi l’abbia mangiata? i risultati sono compatibili con quelli ottenuti sui campioni di Schwazer?
Niente di tutto questo, anzi non mi risulta ci sia mai stato un approfondimento serio in due mesi e che tutta la storia sia stata raccontata riportando le dichiarazioni rabbiose di Donati e i presunti complotti dei cinesi o degli arcinemici vendicativi dello stesso.
Per chi fosse interessato, nella sottosezione 4.4.4 del testo “Advances in Forensic Applications of Mass Spectroscopy”, Jehuda Yinon, CRC, 2004, c’è una paginetta che spiega l’uso dell’IRMS nelle analisi antidoping, che credo sia comprensibile anche a chi non conosce la spettrometria di massa.
«Ma non riesco a togliermi dalla testa che la IAAF, dopo tutta la storia sul doping russo, dovesse disperatamente trovare qualcosa per dimostrare che non era di parte: chi meglio che un ex dopato poteva fare da capro espiatorio?» Infatti. E soprattutto, un ex dopato con tempi da medaglia. Lasciarlo fuori è convenuto a tanti, mica solo all’immagine della IAAF.
La spiegazione che dà procellaria era sui quotidiani, non mi pare che siano elementi per ipotizzare aspetti oscuri nella vicenda.
per esempio: http://tinyurl.com/z3xc2am