In questi giorni Raiuno sta trasmettendo dopo il telegiornale delle 20 una minisitcom, Complimenti per la connessione. Citando dal sito Rai, «La caserma dei carabinieri di “Don Matteo” si trasforma in un’aula magica per invogliare quella grande fetta di popolazione, che ha poca dimestichezza con il mondo del web, a prendere familiarità con alcuni termini di base entrati ormai a far parte del nostro lessico quotidiano.»
La puntata di ieri (link) era dedicata a Wikipedia, presentata come il concorrente di Rischiatutto che sa rispondere a domande di tutti i tipi. Uno spottone per tre-quattro milioni di spettatori che tra l’altro sono per noi tra i più difficili da raggiungere… il tutto a nostra insaputa. Come Wikimedia Italia non c’entriamo assolutamente nulla, ha fatto tutto Lux (il produttore).
La stessa cosa, anche se più in piccolo, è accaduta con il “decalogo per scrivere su Wikipedia” che forse avete visto in questi giorni – per esempio lo trovate sul Corriere delle Comunicazioni che per quanto ne so è stato il primo a pubblicarlo. Non l’abbiamo scritto noi, ma è stato preparato dall’agenzia che ha anche fatto il video per l’SMS solidale e che “ha spulciato il nostro sito” per sapere cosa mettere.
Che dire di tutto questo? Beh, come prima cosa che nonostante la nostra evidente incapacità nel fare i comunicatori i concetti alla base di Wikipedia sono oramai entrati a far parte non dico dell’immaginario collettivo ma almeno di chi di queste cose si occupa professionalmente. Mi sembra una cosa bellissima. Naturalmente c’è ancora tanto lavoro da fare per diffondere l’idea che la conoscenza possa essere libera: diciamo che Wikipedia è il testimonial, ma che ora bisogna allargare la base di chi contribuisce senza nessun suo tornaconto personale. Ma magari ce la facciamo :-)
Ultimo aggiornamento: 2016-07-27 10:11