In questo momento c’è solo una cosa che io imputo a Salvatore Girone (e in misura minore a Massimiliano Latorre, che in effetti mi pare al momento defilato): essersi prestati a questo balletto mediatico. Sarebbe stato molto meglio che una volta arrivato in Italia si fosse rifiutato di fare alcunché in pubblico.
Detto questo: i due marò hanno sparato ai pescatori indiani, uccidendoli? Probabilmente sì. Sono andati oltre alle loro regole di ingaggio? È possibile. Devono essere giudicati? Indubbio. All’India interessa giudicarli? Per nulla. A parte le polemiche tra governo federale e statale, per loro tutta la storia è politica, non criminale. O qualcuno si stupisce che le gare vinte da Finmeccanica in India siano state annullate neanche due settimane dopo che la corte dell’Aja ha stabilito che i marò potessero restare in Italia in attesa di stabilire chi dovrà tenere il procedimento? (O se preferite vederlo in altro modo: vi stupite che per un crimine così efferato non sia stato fatto subito partire il procedimento, battendo sul tempo eventuali richieste di avere un processo internazionale?)
Purtroppo però da noi in Italia c’è una ragione politica uguale e contraria che li vuole far rendere degli eroi – non si sa bene di cosa – il che non semplifica certo la situazione.
Ultimo aggiornamento: 2016-05-30 11:04
Sul fatto che la questione marò sia tutta politica e niente giudiziaria concordo senz’altro (aggiungendo di mio, comunque, che non si può tenere un uomo – simpatico o antipatico, media-savvy o meno, ma innocente fino a prova contraria – lontano da casa quattro anni senza processarlo). Tuttavia, il presunto duplice omicidio di cui Latorre e Girone sono accusati è certamente grave, ma non “efferato”, se efferato significa – come significa – “che è caratterizzato da crudeltà e ferocia inumane”. L’assassino di Yara Gambirasio, per dire, ha compiuto un delitto efferato, ma i marò non direi proprio.
“vi stupite che per un crimine così efferato non sia stato fatto subito partire il procedimento, battendo sul tempo eventuali richieste di avere un processo internazionale?”
Mah, sembra la realtà ma al contrario! La tale nazione ha fatto di tutto perché il processo vero e proprio non partisse assolutamente, con istanze a tutto quello che accetta due carte bollate, fino a quando il ricorso alla corte internazionale (che è avvenuta solo perché i due lo hanno uno chiesto e l’altro accettato) ha bloccato l’inizo del processo locale, cioè remoto.
Però è stata accolta la ricostruzione tecnica dei fatti, perizie, ecc. fatta in lontani regni e quella sarà la base del giudizio.
Oh, tanto che mi rinfrescavo la memoria mi sono guardato perché erano stati consegnati. L’armatore è un civile, il comandande della barca anche e non presero ordini da taluni altri enti che suggerivano, forse basandosi su una migliore conoscenza della storia patria, di mettersi il fucile in tasca e scappare a gambe levate.
attenzione: al momento non c’è un “processo alla corte internazionale”. La corte internazionale deve decidere se il processo è nazionale o internazionale. E non mi pare che il giro di carte bollate sia stato fatto con i bolli tricolori… anche perché altrimenti non ci sarebbero voluti tre anni per decidere chi far decidere.
Il secondo punto è il vero busillis politico *lato nostro* (quello lato indiano è altra cosa). Per guadagnare du’ spicci, Ignazietto affittava i militari agli armatori civili, ma si era dimenticato di definire (a) chi comandava nel caso fosse successo qualcosa e (b) cosa fare nel caso fosse successo qualcosa. Solo che non lo si può dire (e le regole di ingaggio io non le ho mai viste, anche se magari sono pubbliche)
Umm, le carte servivano a sfruttare e a sollevare un conflitto tra livelli locali e centrali, come pure lo fu il denaro dato ai famigliari delle vittime che un livello disse essere utile e l’altro livello disse che non andava bene.
Comunque non direi proprio che il remoti sono stati inerti e pigri fino al punto che mentre dormivano è partito il livello internazionale. Il livello internazionale è stato invocato per bloccale il livello locale, quindi stabilire chi giudica, quindi arrivare a un processo dove deciso senza possibilità di appello (sul luogo, non sul processo). Una nazione dice che il processo deve essere internazionale e l’altra locale, vedremo chi farà lavorare la propria dea bendata della giustizia.
Ma non è per due spicci che erano li (a parte che bisognerebbe dire da dove partono e dove arrivano questi spicci e in pubblico è meglio di no). La legge sulla pace armata (non garantisco sia il nome corretto, vado a memoria) stabilisce da oltre 20 anni che l’esercito non ha più solo la funzione di difendere con lo spadone il sacro confine ma anche quella di difendere gli interessi economici della tale nazione ovunque nel mondo. Non è un ruolo occasionale, è il ruolo proprio e, direi guardando alla manutenzione dei confini, principale.