(Tanto per dire quanto sono attento: questo post è rimasto per tre settimane come draft, me ne sono accorto solo ora)
Barbara mi segnala questo articolo di D – Repubblica, che mette giustamente in guardia le mamme dal voler mangiare troppo poco in gravidanza. C’è sempre un giusto mezzo. Il guaio dell’articolo è un altro però: la frase qui sotto.
il Norwegian Mother and Child Cohort Study, che ha monitorato dal ’99 al 2008 una sessantina di mamme, parla di un 5% di sofferenti, nello specifico 0,2% bulimiche, 4,8% ammalate di binge eating e 0,1% di purging disorder.
Barbara si chiede quant’è lo 0,1% di 60 mamme, e io le ho risposto “Semplice: un sedicesimo di mamma. Gli è che c’è stata una singola mamma a cui il purging disorder capitava per un’ora e mezza al giorno, e quindi hanno considerato la quota parte. Uno e mezzo diviso ventiquattro fa esattamente un sedicesimo”.
Elisabetta Muritti, l’autrice dell’articolo, avrebbe potuto fare una rapida ricerca con la stringa “Norwegian Mother and Child Cohort Study”, trovare questo articolo e scoprire che le mamme monitorate sono state 90.000, e quindi il purging disorder è capitato a un centinaio di persone. Ma il punto peggiore per me è un altro. Come fai a non accorgerti che anche in un paese poco popolato come la Norvegia un campione di 60 mamme è ridicolo, visto che la maternità non è poi una patologia così rara? Cos’è: quando vedi dei numeri il cervello si obnubila immediatamente? Il guaio è sempre questo: persino l’aritmetica elementare viene vista come qualcosa di magico che non deve assolutamente essere non dico compreso ma neppure toccato.
Ultimo aggiornamento: 2016-02-09 07:10
Oddio, ci sono studi su campioni piccoli (a fronte dell’irrilevanza statistica hanno il vantaggio di poter acquisire moltissimi dati sul singolo individuo, come si conviene se si parla di “monitorare”), il problema è che non possono dare quel genere di risultato.
E’ un genere di errore ahimè molto frequente anche nella letteratura medica. Ne ricordo anche su riviste “prestigiose” come Lancet. Un gruppo, o sottogruppo di 51 pazienti, in cui tutti gli esiti espressi in percentuale erano numeri dispari! D’accordo che non era 50 spaccato, e con il gioco degli arrotondamenti… Ma il sospetto che certe cifre vengano sparate a caso esiste.