Dopo la storia dei bambini delle scuole di Corsico cui è stato impedito di mangiare in mensa perché i genitori non pagavano la retta (da mesi se non anni, a giudicare dalle cifre…), leggo che M5S e maggioranza di centrodestra al Pirellone hanno deciso che queste famiglie possono far portare ai bimbi il pasto da casa. No, in realtà non l’hanno deciso ma hanno approvato una mozione al riguardo, farcita al solito di paroloni come «permettere di portare il pasto da casa, facendone un momento di reale educazione alimentare anche per le famiglie».
Finalmente posso dire qualcosa di destra: non capisco perché ci debbano essere famiglie che non pagano. È chiaro che dagli articoli di giornale non si possono tirare fuori conclusioni a priori: magari molte di quelle famiglie avrebbero un ISEE così basso che la quota mensa sarebbe stata minima, ma nessuno ha pensato di farglielo calcolare e quindi si sono trovati a pagare il massimo della quota. Però è anche chiaro che quel servizio ha un costo, e qualcuno deve pagarlo. Se proprio volete, quello che mi pare davvero stupido è che – almeno se il testo della mozione è sensato, cosa che anch’essa non è detta – si sia obbligati a consumare il pranzo fornito dalla mensa. Perché quella sì che è una prevaricazione e una discriminazione.
Magari non c’entra nulla, ma la bellissima applicazione web che mi permette di ricaricare le mense delle mie figlie ha i saldi contabili fermi a giugno 2015. Di conseguenza risulterebbe che ho un credito di svariate centinaia di euro, mentre facendo un paio di conti spannometrici è evidente di come sia a debito.
Ho segnalato la cosa (a Ottobre 2015) e mi hanno assicurato che si tratta di un problema momentaneo, ma evidentemente il mio concetto di “problema momentaneo” non coincide con il loro.
Per sicurezza ho caricato ancora un po’, sulla base di qualche calcolo che ho fatto (al volo: non capisco perchè debba essere io a decidere quanto devo pagare e non loro), ma perchè tanta reticenza nel voler incassare dei soldi?
MilanoRistorazione ti manda i bollettini (occhei, io pago con i SEPA Direct Debt cioè i vecchi RID).
Sei consapevole che schiscetta verrà compreso quasi esclusivamente in Lombardia?
Leggo nel blog linkato che il corrispettivo di gavetta o gamella (per intendersi i vecchi portavivande metallici, specie di latta, usati un tempo dalle truppe e dagli operai – e non propriamente i contenitori plastici come la schiscetta) per il Piemonte è barachin (barachín,), il baracchino… che per un romano è solo il ricetrasmettitore in CB.
Altri dialettalismi non usati a Roma (dove si usa cestino, se non addirittura banali portapranzo o pietanziera, quest’ultimo usato pure da Calvino nel Marcovaldo) sono camella, su strezu (sardo), mirtol, gluppa (che in realtà è il fagotto, ma per estensione…) e chissà quanti altri!
ho seguito il titolo di Rep. Milano. (Per me il barachin è per l’appunto la gavetta, metallico e con una parte inferiore dove si può mettere acqua per riscaldare a bagnomaria il cibo. Ma io sono vecchio oltre che piemontese di nascita)