Con la scusa delle vacanze di Natale, forse è passato sotto silenzio l’arrivo in edicola dei “Distillati”, una collana mensile di libri edita da Centauria che all’irrisorio prezzo di 3 euro e novanta centesimi ti promette di «goderti il meglio della narrativa italiana e internazionale in meno della metà delle pagine dell’originale, ma senza perderti nulla». Ne ha parlato anche Corriere
I vecchietti come me ricorderanno sicuramente i “romanzi condensati” di Selezione dal Reader’s Digest, che erano costruiti allo stesso modo: si prendeva un malloppone e si tagliavano le scene “non interessanti” per ridurre le sue dimensioni a un numero di pagine accettabile. (Occhei, in realtà i libri di Selezione erano comunque mallopponi perché ne infilavano quattro in un singolo volume, ma non stiamo a sindacare troppo). Centauria fa esattamente la stessa cosa, probabilmente favorita dal fatto che sembra che ci sia una tendenza ad allungare i testi: libri da 500-600 pagine non sono certo rari, e non tutti sono bravi nella lettura veloce. Da ragazzo ne avevo anche letto qualcuno, e non me ne vergogno mica. Ma in generale il mio giudizio, a differenza di quello che mi pare profilarsi su Goodreads, non è poi così negativo. Non mi pare che si stia parlando di classici, ma di narrativa fondamentalmente di consumo. Se uno vuole consumare di meno, perché non dovrebbe poterlo fare? Quanto ai tagli che andrebbero contro la creazione dell’autore, posso dire che il mio contratto per Codice per Matematica in pausa caffè prevede la cessione dei «diritti antologici e di condensazione» (anche se vi voglio vedere a condensare quello che scrivo…), ma uno scrittore di bestseller probabilmente ha (giustamente) maggior forza contrattuale, quindi è improbabile che l’operazione sia fatta contro la sua volontà. In definitiva, se qualcuno compra e legge quei libri buon per loro, semplicemente non regalatemeli :-)
Ultimo aggiornamento: 2016-01-07 10:44
Nella mia gioventù è successo di leggere dei libri condensati Reader Digest.
Debbo dire l’iniziativa aveva il grande vantaggio di portarti a conoscere autori e libri che non avresti mai letto in altro modo.
Quando erano particolarmente interessanti li cercavo in versione integrale.
In un paio di casi debbo anche dire che la sintesi toglieva tutta una serie di particolari inutili e rendeva il libro più snello e interessante. Ho il dubbio che in almeno uno dei casi di libri “core” succeda la stessa cosa
In ogni caso non capisco lo scandalo: per anni abbiamo avuto libri per ragazzi che erano stralci. Leggendo quei libri ci è nato l’amore per la lettura.
In realtà Calvino stesso pubblicò delle versioni “purgate” della sua trilogia dei nostri antenati…
Della trilogia Millennium “Uomini che odiano le donne” era quello in cui era meno necessario una distillazione (scorre davvero veloce…): devo quindi immaginare che intendano fare distillati anche degli altri due.
Se distillare si deve, preferisco la versione Topolino o, in subordine, quella dell’enciclopedia UTET. Di libri condensati ne ho letti quando imparavo le lingue, in inglese e in tedesco, e li odio con passione. Non li regalerei, ma è anche vero che di regali ne faccio comunque pochi.
ma Topolino riscrive, non distilla!
E la UTET sublima più che distilla!
Concordo con entrambi, e proprio per questo mi piacciono. Sono abbastanza simili all’originale da farti venir voglia di leggerlo, e abbastanza diversi da non toglierti il piacere di farlo.
Per tutto il resto c’è il Bignami.