Anche se il periodo non è proprio il migliore, il processo in Vaticano per la fuga di notizie finanziarie riesce comunque a raggiungere le homepage dell’italica stampa – anche se oggettivamente ne ho trovato notizia anche sulla BBC.
Il Vaticano deve mostrare di essere rapido ed efficiente – la fretta di fare partire il processo mi ricorda molto la giustizia calcistica. Non è per niente strano che siano alla sbarra anche i giornalisti, per «rispondere della condotta dell’attività svolta per ottenere le notizie e i documenti pubblicati». Dal punto di vista della Santa Sede divulgare i segreti interni è Male; quindi occorre mostrare a tutti il pugno duro, incuranti delle critiche che arrivano da fuori e a cui tanto sono abituati. Mi sembra una cosa piuttosto stupida, perché tanto non riusciranno a ottenere informazioni, ma tant’è.
Ma vediamo le cose da un punto di vista più pragmatico. Emiliano Fittipaldi può stare tranquillo: nessun governo occidentale penserebbe mai di estradare in Vaticano qualcuno perché ha scritto un libro. Il risultato finale pratico sarà pertanto una pesantissima limitazione ai due giornalisti che non potranno più andare in piazza san Pietro e comprare medicine alla farmacia vaticana. Detto in altri termini: se io fossi stato imputato di quei “crimini”, non mi sarei nemmeno presentato in aula. Però immagino che dal loro punto di vista sia meglio così: se il Vaticano vuole farsi pubblicità, perché non lo possono fare anche loro?
P.S.: Qualcuno spieghi a Gianluigi Nuzzi, che ha postato la richiesta di farsi assistere dal suo avvocato di fiducia, che sarebbe successa la stessa cosa in una qualunque altra nazione, a meno naturalmente che l’avvocato fosse iscritto all’ordine locale. O dite che lo sapeva benissimo?
Ultimo aggiornamento: 2015-11-25 10:47
Avvocato dal quale -ma rimanga tra noi- non mi farei mai assistere.
Se posso e se lo conosce, avvocato si farebbe difendere da Roberto Palombi (che è l’altro avvocato di fiducia scelto da Gianluigi Nuzzi)?
Per me è buona la seconda (alias voleva farsi rigettare la richiesta per pompare di più).
@m.fisk da quel che ho letto del suo primo libro direi che se sceglie l’avvocato nello stesso modo in cui scrive non mi fiderei neanche io.
Giacché hai riportato una frase del comunicato del 24.11 della Sala Stampa vaticana, riportiamo anche quello del 21.11 in cui erano descritti per esteso i capi di imputazione:
Quindi «Fittipaldi e Nuzzi sollecitavano ed esercitavano pressioni, soprattutto su Vallejo Balda, per ottenere documenti e notizie riservati, che poi in parte hanno utilizzato per la redazione di due libri usciti in Italia nel novembre 2015», inoltre i reati a loro contestati partono dal marzo 2013!
Considerando che nessuno dei cinque è reo confesso, qualche elemento dovranno pur averlo, se è vero che i reati contestati riguardano 3 anni (2013-2015).
Neanche perché ha sollecitato ed esercitato pressioni perché altri trafugassero documenti segretati di indagini in corso, con cui poi trarre profitto?
Non potranno neppure più visitare le basiliche papali (oltre San Giovanni in Laterano e San Pietro ci sono San Paolo fuori le mura e Santa Maria Maggiore), né i loro oratori… :D
Sono ragionevolmente certo che non avresti mai spinto altri a rubare documenti secretati per farci soldi su…
Tra l’altro è l’unico dei cinque che ha chiesto di essere difeso da due avvocati di fiducia… Evidentemente così sicuro di scamparla non è. Forse anche per le ragioni addotte dall’avv. m.fisk.
no, neanche perché ha sollecitato ed esercitato pressioni perché altri trafugassero documenti segretati di indagini in corso, con cui poi trarre profitto (anche se gli americani ci tentano con Snowden e Assange, non ci riescono)
detto in altri termini, quella è la condotta tipica di chi recupera informazioni.
Informazioni, non segreti di Stato o indagini secretate… Entrambe quelle condotte sono perseguibili anche in Italia eh.
E per inciso non prenderei ad esempio di civiltà la scelta di Ecuador e Russia… Indipendentemente dalla mia antipatia per gli States.
per Assange e Snowden si parla di segreti di Stato (poi possiamo discutere se le notizie di natura finanziaria siano o no segreti di stato, ma andremo fuori tema). Certo che sono reati perseguibili anche in Italia, ma ad essere imputati sono chi dà i documenti, non chi li riceve.
Non li hanno solo ricevuti e pubblicati, hanno fatto pressioni per ottenerli. In Italia chi concorre al furto o chi ne trae beneficio è perseguibile per ricettazione, suppongo…
Comunque poco importa, visto che la Legge IX/2013 voluta dall’attuale Pontefice dopo Vatileaks parte I, è piuttosto chiara:
http://www.vaticanstate.va/content/dam/vaticanstate/documenti/leggi-e-decreti/Normative-Penali-e-Amministrative/Legge%20n.%20IX%20-%20Norme%20recanti%20modifiche%20al%20codice%20penale%20e%20al%20codice%20di%20procedura%20penale.pdf
Articolo 10 – Divulgazione di notizie e documenti
Al libro II “Dei delitti in ispecie”, titolo I “Dei delitti contro la sicurezza dello Stato”, capo I “Dei delitti contro la Patria” del codice penale, dopo l’articolo 116 è aggiunto l’articolo 116 bis del seguente tenore:
«Chiunque si procura illegittimamente o rivela notizie o documenti di cui è vietata la divulgazione, è punito con la reclusione da sei mesi a due anni o con la multa da euro mille ad euro cinquemila.
Se la condotta ha avuto ad oggetto notizie o documenti concernenti gli interessi fondamentali o i rapporti diplomatici della Santa Sede o dello Stato, si applica la pena della reclusione da quattro a otto anni.
Se il fatto di cui al comma precedente è commesso per colpa, si applica la pena della reclusione da sei mesi a due anni.»
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Consentimi un piccolo ma curioso fuori tema (parziale): Francesca Immacolata Chaouqui ha dichiarato che intende dichiarsi rifugiata in Italia qualora venga condannata.
E a quanto pare stava facendo riferimento all’art. 22 dei Patti Lateranensi (quelli del 1929), che recita:
«A richiesta della Santa Sede e per delegazione che potrà essere data dalla medesima o nei singoli casi o in modo permanente, l’Italia provvederà nel suo territorio alla punizione dei delitti che venissero commessi nella Città del Vaticano, salvo quando l’autore del delitto si sia rifugiato nel territorio italiano, nel qual caso si procederà senz’altro contro di lui a norma delle leggi italiane.
La Santa Sede consegnerà allo Stato italiano le persone, che si fossero rifugiate nella Città del Vaticano, imputate di atti, commessi nel territorio italiano, che siano ritenuti delittuosi dalle leggi di ambedue gli Stati.
Analogamente si provvederà per le persone imputate di delitti, che si fossero rifugiate negli immobili dichiarati immuni nell’art. 15, a meno che i preposti ai detti immobili preferiscano invitare gli agenti italiani ad entrarvi per arrestarle.»
Da cui la domanda: ma se mi posso appellare in questo caso all’art. 22 dei Patti Lateranensi, non lo posso fare sempre (perlomeno tutte le volte in cui la legge italiana è a me più favorevole – nel senso di pene più miti [non certo inesistenti, almeno credo, altrimenti che reciprocità ci sarebbe?], come in questo caso)?
Che secondo la legge vaticana Nuzzi e Fittipaldi possano essere inquisiti è pacifico. Che si possa fare ricettazione di beni immateriali mi pare strano, ma magari mfisk ci saprà delucidare. Sui patti lateranensi, boh.
«P.S.: Qualcuno spieghi a Gianluigi Nuzzi, che ha postato la richiesta di farsi assistere dal suo avvocato di fiducia, che sarebbe successa la stessa cosa in una qualunque altra nazione, a meno naturalmente che l’avvocato fosse iscritto all’ordine locale.»
Alla fine gliel’ha spiegato direttamente padre Lombardi S.I.:
http://press.vatican.va/content/salastampa/it/bollettino/pubblico/2015/12/07/0967/02161.html (naturalmente c’è la traduzione in inglese, spagnolo e francese).