Su Radio Popolare continua a girare una pubblicità di Fineco (su YouTube c’è una versione televisiva) in cui lo speaker dice «Oggi mio figlio mi ha chiesto come è fatta la Terra, e io gli ho risposto: è rotonda. Per scoprirlo ci sono voluti secoli di calcoli e ragionamenti molto complessi…» e poi giù a spiegare che da loro si danno risposte semplici a domande complesse, bla bla. Il comunicato stampa racconta di come sono stati bravi a inventarsi questo storytelling.
Perdonatemi. “Com’è fatta la Terra” non è una domanda complessa. Al limite quello che potrebbe essere complesso è il modo per trovare la risposta: peccato che gli antichi greci la risposta l’avessero trovata senza fare ragionamenti complessi, e non è che ci vogliano calcoli così complessi per dimostrarlo. (I calcoli servono per ottenere la lunghezza di un arco di meridiano, e per misurare la longitudine ci vogliono strumenti molto precisi, ma stiamo andando fuori tema). Se tanto mi dà tanto, non è che mi fiderei molto dei loro consulenti finanziari :-)
Ultimo aggiornamento: 2015-11-20 21:33
Meno male che l’hai detto, .mau., perché a me scappa un porco ogni volta che la sento.
Anche io! Appena l’ho sentita mi è parso un messaggio stupido anche perché se parliamo di investimenti e partiamo con una informazione falsa …
Ma credo che questa comunicazione possa avere uno spazio di ragione markettara, non storica.
Qualunque investitore esperto usa il semplice criterio “se non capisco non compro” e resta al riparo da prodotti improbabili, rischiosissimi e con altissime commissioni. Ma qualunque inesperto ritiene che una spiegazione non chiara sia “professionale” e dovrebbe essere intimorito a chiedere le informazioni che gli mancano e che, giustamente, non ha.
Quindi credo che impapocchiare i concetti di semplicità e investimenti possa essere utile perché risponde alle esigenze di una certa parte del mercato. Quella che sarà separata più velocemente dai propri soldi…
Che poi la terra neanche è rotonda, bensì sferica (o circa sferica).
no, “rotonda” non implica una dimensione specifica.
A me al liceo (scientifico) hanno insegnato che rotondo è 2D e sferico 3D.
E al corso di laurea in fisica la cosa non mi è mai stata smentita.
L’assenza di informazione non fa una informazione :).
“Rotondo” implica una proprietà di equidistanza da un punto, che trascende dalla dimensione dello spazio cui l’oggetto è collocato.
La sfera è d=3, e le (rare) volte che si fa distinzione si prefissa la dimensione (4-sfera, per dire) se si vuole usare il termine.
Geoide mi insegnarono a scuola, ora leggo sferoide oblato… ma oblato non stava per “donato”? Penso agli Oblati benedettini (laici che vivono la spiritualità di una determinata comunità monastica senza fare professioni solenni (voti) e spesso vivendo nel secolo quindi lavorando come prima. Oppure oblatività che è appunto il dono di sé senza tornaconto.
@.mau.: Wikipedia per gli sferoidi usa immagini 3D ottenute con Wolfram Mathematica (l’estetica è inequivocabile): non va contro le vostre policy?
Perché? È come se io preparo il testo in Microsoft Word. Oblato e prolato sono termini matematici ma da furbofono non so dare l’etimologia.
Perché presuppone che chi li abbia prodotti avesse una licenza di Mathematica o di Office e credevo che per Wikipedia fosse essenziale la gratuità degli strumenti adottati. Se lo chiedo è perché non ho approfondito le policy Wikipedia, non condividendo alcune delle sue scelte (una già te la dissi: trovo inaccettabile che si parli di NPOV eppoi si usi il femminile per la voce di travestiti, oppure che si permetta ad Odifreddi di scrivere sulla voce di Benedetto XVI e sulla propria di aver scritto un libro a quattro mani col Papa emerito, quando è evidente che il Santo Padre non gli ha dato alcuna autorizzazione a pubblicare la sua lettera privata, ma è altrettanto evidente che la LEV non ha interesse a denunciare Odifreddi per non dargli ulteriore visibilità gratuita).
@un cattolico [integralista]:
con il dubbio di star infrangendo la prima ‘regola’ di questo blog provo a dir la mia.
geoide e sferoide oblato son cose del tutto diverse: il primo viene definito come superficie normale, in ogni punto alla forza peso; i secondi (che son tanti!) i semplificatissime approssimazioni della forma terrestre (o di altri corpi celesti); per dirla con il Maestro “… l’ha fatto tutto schiacciato sui poli…” [F. Guccini, Genesi].
Quanto a wiki, la tua iperbolica supponenza ha colto nel segno: l’immagine, come riporta esplicitamente wikimedia, è stata ottenuta con Mathematica; mentre esistono altri software, con licenze più permissive, in grado di produrre risultati analoghi.
Visto che anche wiki turba i tuoi sonni, sarebbe moralmente corretto non utilizzarla per le tue ricerche. In fin dei conti le pubblicazioni della LEV (per capire l’acronimo ho dovuto dar fondo alle mie, scarse, capacità enigmistiche) dovrebbero soddisfare il tuo desiderio di conoscenza.
Ciao
@gnugnu insofferente: grazie ma avevo già letto (altrimenti perché aggiungere di quell’oblato? Saresti stato utile se ci avessi spiegato il perché dell’oblato in quel contesto).
Se può in qualche modo consolarti sappi che se c’è la voce Treccani leggo sempre prima quella.
oblato nel senso di ordine religioso deriva dal verbo obferre, oblato nel senso di matematico deriva da ob-, contro, e -lato. Etimologie del tutto diverse, insomma.
Per la storia dell’uso di Wikipedia e del suo talebanismo percepito ci scriverò un post, non so ancora dove.
Grazie. Ora è chiaro anche perché è contrapposto a prolato.
Col senno di poi bastava ragionarci su, scusa.
Una sola precisazione: hai dato ad “oblato” nel senso di religioso uno dei due possibili significati (esistono effettivamente Ordini e Congregazioni che hanno scelto quel nome), ma il più diffuso resta quello che avevo spiegato brevemente nell’altro messaggio, cioè – per essere ancora più concisi – una sorta di Terzo Ordine secolare per Ordini monastici come i Benedettini o i Certosini che non hanno il Terzo Ordine (prerogativa di Ordini mendicanti come i Francescani o i Mendicanti).
Ops il Mendicanti finali voleva essere Domenicani. :D
Rientrando nel tema del post, “facile” e “difficile” sono termini relativi e non assoluti. Per i lettori di questo blog il problema in questione è indubbiamente semplice, ma teniamo ben presente che non siamo un campione statisticamente rappresentativo della popolazione, In breve: per il target cui lo spot è stato creato il problema è più “difficile” rispetto a noi.
Scordatevi facezie per cui il copywriter non è ferrato in matematica: nelle campagne pubblicitarie di questa dimensione nulla nello spot è lasciato al caso, è una scelta voluta ed ha passato la selezione insieme ad altre N idee.
rileggi titolo e testo. Che la domanda sia facile o difficile può anche essere soggettivo: ma non ci sono voluti secoli di calcoli e ragionamenti complessi per avere una risposta.
Se poi vuoi affermare che il copy ha praticamente detto “siamo riusciti a fare un format per catturare i gonzi, e ne siamo fieri”, quello è un altro conto.
A voler essere cattivelli noi non sappiamo quanto tempo ha richiesto l’elaborazione della risposta…conosciamo solo quando è stata data la risposta.
Cmq una pubblicità in generale non è fatta per essere attendibile, anzi malignamente potrei dire che è vero l’esatto contrario ;-).