Oggi c’è uno sciopero di otto ore del trasporto ferroviario milanese. Chi non è di Milano probabilmente non sa che per tutti i sei mesi di Expo l’allora prefetto Tronca ha continuato a precettare gli autoferrotranvieri che volevano scioperare, per evitare disagi all’esposizione universale. Passata la festa, gabbato lo prefetto, che tanto ora è a Roma come commissario e immagino precettatore di autoferrotranvieri locali causa giubileo, ma questo è un altro problema.
Leggo su Repubblica il titolo “Milano, lo sciopero blocca tutto: raffica di soppressioni. Infuriati i pendolari: ‘Disagi inauditi'”, e raccontano di treni soppressi anche se viaggiavano nelle fasce protette. Io non conosco la percentuale di lavoratori che ha scioperato, ma essendo abituato a sentire gli annunci di treni soppressi per una qualunque ragione le rare volte in cui prendo il passante, e tenendo anche conto di questi sei mesi di pacchia con il 30% di corse in più rispetto all’orario standard sarei pronto a scommettere che lo sciopero avrà avuto un’adesione piuttosto alta ma non poi così diversa da quelli dell’anno scorso. Solo che la memoria di tutti (anche la mia…) è sempre corta.
Ultimo aggiornamento: 2015-11-06 14:13
«tanto ora è a Roma come commissario e immagino precettatore di autoferrotranvieri locali causa giubileo»
Se anche li precettasse otterebbe un minimo miglioramento: quelli costretti adotteranno pedissequamente e certosinamente i regolamenti interni (distanza minima di sicurezza dei convogli e ogni altro accorgimento possa rallentare il servizio) garantendo – se possibile – un servizio ben peggiore di quello già pessimo attuale. Cui prodest?
Compreso il non partire con i convogli troppo pieni. Ma ovviamente questo vorrebbe dire non partire mai. In orario di punta si diventa tutti otorinolaringoiatri di emeriti sconosciuti per loro e nostra sfortuna appiccicati a noi.