Ho visto sul Post le anticipazioni sullo Stato dell’editoria nel 2014. Devo dire che mi sarei aspettato una leggera ripresa dalla crisi di questi ultimi anni, cosa che non c’è stata: è vero che – probabilmente a causa di socialcosi e furbofoni – l’industria libraria non è più anticiclica, ma mi sembrava di cogliere un certo maggior fermento.
Però non concordo affatto con l’analisi fatta dal Post, che si è limitato a vedere le percentuali positive o negative dei vari settori senza considerare il peso complessivo. Io ho fatto un rapido conto limitandomi ai libri veri e propri oltre che non scolastici (sezione A della tabella 1 nel post del Post). Il calo di fatturato è dovuto in pratica unicamente alla GDO, i libri da supermercati e autogrill: scorporandoli ci sarebbe persino un leggero aumento, dovuto al crescere degli ebook. Il problema quindi sembra essere che a non vendere è il libro usa e getta: non è una bella notizia – sono convinto che chi compra quei libri permette agli editori di pubblicare anche altra roba più interessante – ma mi chiedo quanto questo calo sia generalizzato e quanto concentrato sui gruppi maggiori, che hanno maggiore forza per penetrare nella GDO. Peccato che questo non lo sapremo così facilmente :-)
Ultimo aggiornamento: 2015-10-12 10:20
…2015. (Un’idea mia: se è vero che a “fare” il mercato sono i lettori cd. forti, non mi pare strano che comprino i libri in un posto diverso da quello dove comprano il prosciutto e il detersivo.)
2014. Certo che non sono i lettori forti a fare il mercato, ma sono i regali di Natale che non prendi assieme al prosciutto.
Giusto (quest’anno per l’anno scorso, ovvio, come la dichiarazione dei redditi). Però che siano i lettori forti a fare il mercato non lo dico io, lo dicono i dati, parrebbe: «”Lettori forti” stabili. I “lettori forti”, vale a dire le persone che leggono in media almeno un libro al mese, sono il 14,3% del totale, una categoria sostanzialmente stabile nel tempo. La crisi della lettura è da attribuire soprattutto a una diminuzione dei “lettori deboli” (da 11,5 milioni del 2013 a 10,7 del 2014, pari a una variazione annua del -6,8%)…»
http://www.repubblica.it/cultura/2015/01/15/news/istat_lettori_in_calo_nel_2014_ma_le_donne_salvano_i_libri-105016707/
mah, le statistiche di http://www.istat.it/it/files/2015/01/lettura-libri.pdf hanno qualche problema tecnico, perché per i lettori forti indicano un calo percentuale rispetto al normalizzato al 100%, mentre per i lettori deboli danno immagino un calo assoluto rispetto al 2013. Dovrei prendere http://www.istat.it/it/files/2013/12/Report_Libri-e-lettura_2012-2013.pdf e rifare tutti i conti…
L’analisi sul 2014 per la sola editoria cattolica è qui:
http://www.rebeccalibri.it/linea58/download/Report_CEC_sull_editoria_cattolica_in_Italia__Sintesi_2014.pdf dove campeggia già nella prima riga un bel refuso (leggasi cioè 2014 il primo numero):
rebeccalibri.it è il sito del Consorzio per l’Editoria Cattolica (CEC), che «intrattiene un rapporto di collaborazione attiva» con l’UELCI (Unione Editori e Librai Cattolici Italiani), che già dal 2010 commissiona al CEC l’indagine annuale sull’editoria religiosa italiana.