Come tanti lavoratori dipendenti, sono iscritto a un fondo di previdenza complementare (chiuso, nel senso che sono quelli azienda-sindacato). In realtà ci metto solo l’1% del mio stipendio e una parte equivalente del TFR, e lo faccio solo perché così l’azienda ci deve cacciare anch’essa dei soldi che altrimenti non mi darebbe :-)
Quest’anno il fondo ha deciso di cambiare gestore: questo è significato per me dover cambiare password, e per farlo cercare il mio numero di iscrizione. Il 17 luglio scrivo perché non riesco a trovare il mio codice di iscrizione nelle comunicazioni dove secondo loro c’era: mi rispondono oggi pomeriggio dicendo di contattare il call center, cosa che non ho potuto fare perché me ne sono accorto troppo tardi. Però con un minimo di furbizia ho trovato un altro documento con quel maledetto codice e così sono entrato.
Bene, anzi male. L’anno scorso il mio comparto (“prudente”, gli investimenti sono 75% obbligazioni e 25% azioni) ha avuto una crescita dell’8%, cosa che mi ha stupito molto positivamente. E quest’anno, col nuovo gestore? Nei primi sei mesi il comparto si è mosso dello 0,03%. In negativo. In pratica ho perso 50 euro (e già qui non so come si facciano i conti, perché capisco i 21 della quota di iscrizione annua ma la differenza del controvalore dovrebbe essere di 11 euro, non di 29). Forse che il cambio di gestore non è stata una grande idea?
Ultimo aggiornamento: 2015-08-14 17:31
Negli ultimi anni i titoli azionari sono cresciuti molto, in certi casi (come quelli cinesi) in modo del tutto ingiustificato e c’è stata una brusca correzione. Il nuovo gestore può essere meno capace oppure può essersi trovato una patata bollente da gestire.