Chi ha una certa età dovrebbe sapere cos’è la Triplice: sono i sindacati CGIL, CISL e UIL quando fanno trattative insieme con le aziende o il governo… o forse dovrei usare il passato, visto che sono sempre più rare le occasioni unitarie. Di per sé non è un male che si abbiano idee diverse, sono contro il sindacato unico proprio come sono contro il partito unico, però quando le idee sono troppo diverse magari c’è qualcosa che non va.
Forse avete letto sui giornali che in questi giorni presso il Ministero dello Sviluppo Economico c’è un incontro a tre parti sulla questione Telecom. La storia delle 4000 assunzioni bloccate è abbastanza fuffara, perché Patuano aveva detto chiaramente che per farlo voleva che il governo finanziasse la solidarietà espansiva: in pratica Telecom non ci metteva denaro, e a pagare sarebbero stati gli attuali dipendenti che sarebbero stati a casa mezz’ora al giorno e lo Stato che avrebbe dato loro parte dei soldi non guadagnati. Soldi statali non ce ne sono, e quindi amen. I tagli allo “staff” (che però è un termine un po’ più ampio di quanto si intende di solito) rispecchiano il fatto che in questi due anni di solidarietà difensiva non è che si sia riusciti a internalizzare tanta roba e quindi si continuano a subappaltare attività; la creazione di una società del caring rispecchia il fatto che nel nuovo contratto (il vecchio è scaduto a dicembre) le aziende TLC tutte cercheranno di abbassare i costi del servizio clienti. Come rituale, finito l’incontro c’è stato un comunicato stampa aziendale e anche i sindacati hanno emesso comunicati stampa. Quello che non è rituale è che il comunicato congiunto è FISTel-CISL, UILCom-UIL e … UGL Telecomunicazioni (che per la cronaca si è anche fatta un comunicato suo)
Che non ci sia SLC-CGIL è abbastanza naturale visto da dove nasce tutta la storia: SLC si era opposta all’accordo sul Caring dell’inizio del dicembre scorso (che rimandava la societarizzazione nell’attesa di vedere come si sarebbe evoluta la situazione), ha siglato obtorto collo un accordo leggermente migliore a metà dicembre, ma poi ha fatto campagna contro l’accordo, tanto che il referendum tra i lavoratori ha visto una maggioranza di no e quindi è andato tutto all’aria. Non so se quell’accordo fosse buono o cattivo: mi limito a raccontare i fatti. Vedere però il sindacato nato dalle ceneri della CISNAL non solo essere d’accordo con gli altri – capita – ma firmare congiuntamente continua a lasciarmi perplesso…