“sentinelle dell’Illinois”

Io non sono affatto d’accordo sul motivo per cui le sedicenti [*] Sentinelle manifestano. Però ritengo che abbiano pieno diritto di manifestare in quel modo, cioè silenziosamente e in modo non violento. Parallelamente però ritengo anche che il “nazista dell’Illinois” Giampietro Belotti avesse lo stesso diritto di contromanifestare come ha fatto, vestito da Grande Dittatore. (Ecco: non avrei usato il Mein Kampf, però. Non serviva a caratterizzare la protesta). Il punto è sempre il solito: spesso i diritti sono in conflitto tra di loro, e bisogna fare una scelta. Posso essere contrario ai matrimoni tra persone dello stesso sesso [**], ma devo avere il diritto di esprimere questa mia convinzione in maniera civile. Posso essere contrario alle Sentinelle in piedi, ma devo avere il diritto di esprimere questa mia convinzione in maniera civile.

[*] nel senso etimologico del termine
[**] per la cronaca io sono contrario al fatto che un matrimonio cattolico abbia automaticamente effetti civili. Per quanto riguarda i matrimoni civili, per me possono essere tra un numero qualunque di persone di qualunque sesso. Se volete, non chiamiamolo più “matrimonio”, così tagliamo la testa al toro.

Ultimo aggiornamento: 2014-10-07 12:03

10 pensieri su ““sentinelle dell’Illinois”

  1. Gennaro

    >> “Se volete, non chiamiamolo più “matrimonio””

    caro .mau., il problema del dibattito sul matrimonio tra persone dello stesso sesso e’ proprio questo! Si vuole proprio chiamarlo “matrimonio” piuttosto che “unione civile” e sempre piu’ spesso ha motivazioni ideologiche, politiche e propagandistiche piuttosto che di difesa dei diritti delle persone.
    Le leggi sui matrimoni tra persone dello stesso sesso approvate recentemente in Francia (dove gia’ esistevano i PACS) ed UK (dove gia’ esistevano le civil partnerships) ne sono un chiaro esempio: piu’ propaganda che sostanza. In Francia la differenza principale tra una coppia sposata ed una “PACSata” e’ nella possibilita’ di adottare; un’altra differenza meno importante e’ che l’eredita’ al ‘coniuge’ e’ automatica per il matrimonio, va’ dichiarata esplicitamente per i PACS. Per contro, i PACS sono molto piu’ facili da scindere dei matrimoni. In Inghilterra, le persone dello stesso sesso potevano gia’ unirsi in “civil partnership”, ora possono unirsi in “matrimonio”, sempre in comune, e tra le due cose NON C’E’ NESSUNA DIFFERENZA PRATICA (e resto ancora stupefatto degli interminabili dibattiti dell’epoca)!! La nuova legislazione inglese ha dovuto addirittura fare degli arzigogoli per proteggere la Church of England (che ovviamente si oppone al matrimonio gay) dall’obbligo di unire in matrimonio persone (dello stesso sesso) che lo richiedono. Passati alcuni anni sono proprio curioso di vedere quante coppie omosessuali hanno optato per il matrimonio o (in Francia) hanno cercato di ottenere un’adozione.

    Il matrimonio cattolico *non* ha automaticamente effetti civili. Come sai, (1) e’ comunque necessario fare le pubblicazioni in comune (2) al termine della cerimonia il celebrante ti legge i rilevanti articoli del codice civile e (3) sposi e testimoni firmano gli atti poi trasmessi in comune dalla chiesa. In Francia chi vuole sposarsi in chiesa e’ obbligato a sposarsi prima in comune. Mi sembra che il matrimonio concordatario sia piu’ snello ed abbia il vantaggio di semplificare la vita agli sposi. Comunque, se vuoi, anche in Italia hai la possibilita’ di sposarti prima in comune e successivamente in chiesa. Non so se sia possibile fare esclusivamente un matrimonio religioso, senza fare il matrimono civile.

    1. .mau. Autore articolo

      lo so che il matrimonio concordatario *non* ha automaticamente effetti civili (tecnicamente il celebrante fa anche la parte del matrimonio civile). Però il fatto che tu possa fare un unico matrimonio che fa due cose rende automatica l’associazione “matrimonio civile equivalente al matrimonio religioso” e quindi rende più difficile arrivare al “matrimonio civile omosessuale” (le unioni civili sono altre cose, con meno diritti e meno doveri, e non c’entrano in questo contesto perché sono già equiparate)

      1. Gennaro

        Sinceramente non mi pare che le cose stiano come dici tu. L’associazione “matrimonio civile equivalente al matrimonio religioso” mi pare derivi piuttosto da un problema di “heritage” e culturale; molte persone non religiose per i motivi piu’ svariati (come ad es. non far dispiacere ai genitori) optano ancora per il matrimonio in chiesa. Nonostante cio’, ho varie coppie di amici che hanno fatto il solo matrimonio civile (che peraltro puoi facilmente celebrare in posti bellissimi se i locali uffici comunali sono tristi e scarni) e non ho avuto in alcun momento la sensazione di partecipare ad un matrimonio “di serie B” o ad un “non-matrimonio”. L’accettazione del matrimonio (civile) omosessuale e’ un problema culturale, complicare la burocrazia dei matrimoni cattolici e costringere gli sposi cattolici a perdere (almeno) un giorno extra per il matrimonio in comune mi pare una scelta bizzarra e dagli effetti “sociali” tutt’altro che garantiti. Peraltro in Francia, dove le cose funzionano proprio cosi’, il matrimonio in comune per chi poi si sposera’ in chiesa e’ spesso una semplice formalita’, magari seguita da un pranzo con la famiglia. La cerimonia in pompa magna con amici, ricevimento e balli (per chi la vuol fare) si fa dopo il matrimonio religioso, con buona pace dell’immaginario collettivo.
        In UK, ribadisco, “civil partnership” (tra persone dello stesso sesso) e “same sex marriage” sono dal punto di vista pratico esattamente la stessa cosa!

      2. mestesso

        Ad essere rigorosi la “frase “matrimonio civile equivale al matrimonio religioso” è formalmente sbagliata: è vero l’esatto opposto “matrimonio religioso equivale a quello civile”.

        Certo l’eredità culturale religiosa rende più difficile accettare culturalmente un matrimonio omosessuale (anche se a onor del vero non è l’unica componente contraria). Ci vorrà molto tempo ma presto o tardi ci si arriverà.

  2. nicola

    ” Per quanto riguarda i matrimoni civili, per me possono essere tra un numero qualunque di persone di qualunque sesso.”
    Come Phlox su Star Trek. :-)

    Anche io la penso così. Però mi sa che siamo in pochissimi…

  3. Sand

    Da un punto di vista logico: l’avversativa non mi sembra corretta, avresti dovuto scrivere “…, e devo avere il diritto di esprimere questa mia convinzione in maniera civile”.

  4. layos

    Secondo me c’e’ un’implicazione abbastanza seria a “un numero qualunque di persone di qualunque sesso” che riguarda gli effetti civili del matrimonio. Per esempio il fatto di avere diritto ad una pensione di reversibilità, per esempio ad avere diritto a richiedere la cittadinanza o il ricongiungimento. Già ora leggo di ragazze e ragazzi rumeni, con pochi mezzi economici, che vendono la propria disponibilità a coniugarsi offrendo in cambio la cittadinanza comunitaria.
    Del resto, togliendo di mezzo questi, in quanto diritti, ma rendendoli subordinati ad una sentenza e un iter di approvazione, sono favorevole anche io.
    Oggi come oggi due conviventi, quale che sia il sesso, non hanno il diritto ad assistere l’altro in ospedale, visitarlo in galera, decidere delle sue sorti (per esempio acconsentire a donare gli organi o staccare le macchine), essere legittimi eredi, sia se indicati che no in un testamento, ecc. Poi mi si può dire che la prassi è che il convivente venga ammesso in ospedale e in galera, ma tutto passa sempre per il buon senso di un giudice o di un primario di ospedale, mentre qui si parla di diritti.
    Infine c’e’ la delicatissima questione dell’adozione, dove entrano in ballo i diritti di un minore, il quale magari non è detto che così precocemente possa avere le idee chiare se essere o meno favorevole a stare in una famiglia omosessuale o nella poligamia\andria anche se del resto mi rendo conto che dovrebbe essere meglio in assoluto avere due padri o due madri che nessun padre o nessuna madre.

    1. .mau. Autore articolo

      la reversibilità è un relitto di un’epoca in cui il maschio lavorava e la femmina stava a casa; la cittadinanza – anche se non si volesse accettare lo ius soli – non dovrebbe essere legata al matrimonio: tutto qua.

      1. mestesso

        .mau. tu non hai idea dei casini legali che puoi creare rendendo indipendenti matrimonio e cittadinanza. Il vaso di Pandora al confronto è una bazzeccola.

        Ci sono poi casi pietosi: in alcuni stati chi sposa lo straniero perde automaticamente la propria cittadinanza, nel tuo modo di vedere rendendoli apolidi.

        Sui diritti dei minori non dico nulla se non che non importano a nessuno quando si fanno le leggi.

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