Diamo il beneficio d’inventario a questa notizia, che Libernazione recupera da Dagospia: Curzio Maltese, fresco europarlamentare, ha fatto non proprio gentilmente notare a Repubblica che non il quotidiano non può metterlo in aspettativa – e senza stipendio – durante il suo mandato. Lui gli editoriali glieli scriverà, e quindi vuole essere pagato.
Quello che non mi va giù di tutta questa storia, se è vera, è semplice. Se uno fa il parlamentare lo dovrebbe fare a tempo pieno: paradossalmente la parte meno importante del lavoro è quella che si fa in aula, ma uno deve capire cosa vuole la gente, studiarsi le leggi che vuole proporre e capire quelle proposte dagli altri, e così via. Per quello è giusto che sia pagato, e anche parecchio; ma se si mette a fare un secondo lavoro significa che non sta facendo bene il suo primo.
(O forse qualcuno vuole insinuare che dopo anni e anni e anni di duro lavoro Maltese i suoi editoriali li scrive in mezz’ora scarsa mentre guarda la partita?)
Aggiornamento: (22 settembre) Trovate qui i comunicati ufficiali del CdR di Repubblica.
Ultimo aggiornamento: 2014-09-22 13:07