Avevo letto la traduzione in italiano della prima edizione di questo libro (Michael Clark, Paradoxes from A to Z (3rd ed.), Routledge 2012, pag. 276, Lst 18,99, ISBN 978-0-203-09641-3) e non mi era piaciuta. Dopo quasi dieci anni ho preso la terza edizione rivista e ampliata, e almeno in parte devo rivedere in positivo il mio giudizio: decidete voi se con gli anni mi sono addolcito, se la traduzione avesse peggiorato le cose o se la revisione di Clark abbia migliorato il risultato. Ad ogni buon conto, il libro raccoglie un gran numero di paradossi – l’indice ha 94 voci, ma alcune sono dei semplici rimandi – da quelli greci classici ai contemporanei più o meno oscuri, da quelli matematici a queli filosofici, dai più prettamente linguistici a quelli legali. Ogni paradosso ha la sua bibliografia il che è utile, anche se bisogna ricordare che il compito di Clark è stato facilitato dal suo essere l’editor della rivista Analysis che tratta anche di questi temi. Paradossalmente :-) ho trovato meglio spiegata la parte matematica, mentre spesso la trattazione dei paradossi linguistici mi continua a parere un certo quale avvitamento su sé stesso. Tanto per essere chiari: il problema non è che il paradosso venga o no “risolto”, qualunque significato si dia alla parola: del resto, su alcuni di essi ancora oggi si discute aspramente ad altissimo livello. Però se metti una soluzione deve essere comprensibile, e nel caso dei paradossi autoreferenziali certe spiegazioni non erano alla mia portata. In definitiva il libro non vi cambierà la vita, ma può essere utile come testo di riferimento.
Ultimo aggiornamento: 2014-09-23 11:34
La entry RSS di questo post mi è arrivata troncata. Ti sei messo anche tu a parzializzare i feed per aumentare i contatti? :-P Mica hai i banner :)
che feed usi, per la precisione?
Scusa il delay della risposta, uso Netvibes dalla chiusura di Google Reader-
no, intendevo dire “Netvibes che feed usa per il mio blog”? Con Inoreader uso http://feeds.feedburner.com/mau e la pubblicazione è con il link breve (in quel caso, “Meglio in inglese che in italiano”), ma poi il link interno è completo.