Mi è capitato di leggere questo articolo di Manuel Peruzzo che fa alcune considerazioni sul perché i simpatizzanti M5S non riescono a concepire la non-vittoria elettorale alle europee. (Parlare di “sconfitta” col 21% dei voti mi pare esagerato). Concordo sul punto di base: le persone tendono a unirsi con chi la pensa come loro, e così si ha una percezione sbagliata di cosa pensa davvero la gente. Pensate, se siete abbastanza vecchi, alla “gioiosa macchina da guerra” di Occhetto e capirete che la cosa non dipende affatto da Internet ma è una dinamica naturale delle interazioni umane.
Dove però non seguo Peruzzo è nel suo apprezzamento acritico del libro di Eli Parisier “The Filter Bubble”. Premessa: io non ho letto il libro e quindi non sto criticandolo: parlo solo di quanto scritto da Peruzzo al riguardo. Secondo lui, la crescente personalizzazione dei motori di ricerca fa si che la gente venga sempre più racchiusa in una bolla; la modifica degli algoritmi di visualizzazione dei post di Facebook, che ora privilegiano pochi amici e non tutti gli aggiornamenti di status di tutti, servirebbe proprio a questo. La mia esperienza personale è però diversa. Io negli ultimi mesi ho scientemente deciso di non seguire (cosa diversa dal “togliere l’amicizia”: ma io uso Facebook in maniera un po’ strana) parecchie persone. Motivo? continuavano a spedirmi inviti o scrivevano solo messaggi politici. (M5S, Tsipras, Verdi per i curiosi). Ma nella homepage continuo a trovarmi status di gente di tutte le simpatie politiche, e non certo perché io li commenti (sono troppo pigro per impelagarmi in certi tipi di “discussioni” che sono tutto fuorché discussioni). Insomma, questa bolla ci sarà anche – ma in realtà potrebbe essere anche dovuta al fatto che non tutta la gente è vociante allo stesso modo – ma mi pare parecchio permeabile. Voi che ne pensate?
È uno dei motivi per cui a volte è utile seguire chi la pensa in modo diverso da noi, anche totalmente. Altrimenti ce la suoniamo e cantiamo fra di noi.
Sul tuo caso, penso che, appunto, tu fai un uso fuori norma (nel senso statistico) di FB e già questo ti salva da certe dinamiche. Ma il resto del mondo segue tranquillamente la strada indicata.
Come già scritto da nicola, tu sei un outlier. :D Aggiungo che nonostante non abbia letto il libro, ho visto numerosi articoli che invece fanno pensare che l’esistenza della “Filter Bubble” spinge gli utenti di un social a continuare ad usarlo. Motivo per cui molti utilizzano Facebook mentre non tutti si trovano bene con G+ o Twitter, banalmente perché non si sono costruiti una rete di amicizie in grado di isolarli e mostrare quello che loro sono convinti essere interessante. Stesso discorso si può estendere anche alle comunità che si formano attorno a blog o forum (quando le persone continuano a frequentarli come rafforzamento delle loro convinzioni).
Concordo con Nicola, e’ fondamentale andare a cercare le opinioni di chi la pensa diversamente da noi per non correre il rischio di perder prospettiva. Per quel che riguarda Facebook, per quanto lo uso, non mi pare che tenti di capire i miei gusti, ma che si limiti semplicemente a dare maggior risalto a post e aggiornamenti delle persone che frequento di piu’. Mi sembra cosa buona e giusta, soprattutto per chi ha molte centinaia di “amici” che si troverebbe facilmente sommerso di aggiornamenti magari di nessun interesse (soprattutto se e’ amico di qualche politico che raccoglie molti commenti ad ogni post). Dunque io credo che quello che il grilletto vede su fb dipende dai suoi gusti personali: preferisce dire agli altri grilletti quanto odia Renzi, o va direttamente dagli avversari politici a litigare? Per quanto riguarda i grilletti in generale mi pare proprio che, in perfetta assonanza con i fan di tutti gli altri partiti, dedichino molte energie post elettorali a spiegare/spiegarsi i motivi per i quali non hanno perso, anzi hanno vinto…
La “bolla” è sempre esistita per il banale motivo che l’uomo, da animale sociale quale è, privilegia il contatto con chi gli va più a genio. I socialcosi hanno reso questa caratteristica più evidente e fruibile, ma quest’ultima esiste da quando esiste l’uomo. Non ho letto il libro ma mi sembra un poco la scoperta dell’acqua calda e i vari socialcosi sfruttano a loro vantaggio il tracking delle abitudini delle persone.
Cmq, i penstellati sono stati giustamente sconfitti perché per loro la vittoria era la maggioranza relativa dei voti. Lo dicono loro, mica io…inoltre un movimento siffatto all’opposizione non dura tanto e si sgonfia da solo.
Peraltro io sono convinto che i voti persi non ritorneranno: chi ha votato m5s l’anno scorso perche’ era disgustato dagli altri ed ora ha cambiato idea, evidentemente non ha molto amato le avventure grillesche di quest’anno, e difficilmente cambiera’ nuovamente idea. Ne’ il 100% ne’ il 51% ne’ il 40% arriveranno mai, e per chi gioca a fare il duro e puro non restano che tre opzioni: scomparire, trasformarsi in un partito come gli altri, continuare a giocare grazie al sostegno di un numero di allocchi piu’ o meno rilevante. La strada scelta da Grillo pare abbastanza chiaro, non ha caso nel suo messaggio ha detto che il M5S e’: “il primo movimento d’Italia” (in termini di voti) :-)