Ho scoperto solo oggi, grazie a Matteo Dell’Amico, questo scambio su Twitter dell’ottobre scorso. Lercio scrive «L’Accademia della Crusca si arrende: “Scrivete qual è con l’apostrofo e andatevene affanculo”», un utente chiede alla Crusca se sia vero, e la Crusca risponte «No.» con un link a un suo vecchio articolo dove spiega che l’apostrofo non lo si può mettere.
Non riesco però a capire perché ci sia chi abbia definito #epicwin quello della Crusca. Prendere sul serio Lercio è a mio parere un #epicfail, al più. (Intendiamoci: io apprezzo moltissimo Lercio, qui stiamo parlando però di qualcos’altro). Io per esempio avrei risposto «affanculo è corretto, *qual’è no.» e poi aggiunto il link. In questo modo da un lato si sarebbe ribadita qual è la forma italiana corretta, dall’altro si sarebbe fatto capire che si apprezzava lo scherzo. Voi che avreste fatto?
Ultimo aggiornamento: 2014-03-24 19:45
a me non sembra un epicwin, anche se la loro risposta tranchant mi fa sorridere. capisco ancora meno perché dovrebbe essere un epicfail.
beh, per me il non far capire se si prende o no sul serio Lercio è un fail, but your mileage may vary.
E’ pur sempre l’Accademia della Crusca, non è nel loro stile statutario utilizzare simili termini, anche se sono sicuro a qualcuno prudessero le mani
… volevo scrivere “a qualcuno siano pruse le mani” ma pare che non esista in congiuntivo di prudere al passato remoto… rimango basito..
@EdoM: basito perché è un tempo verbale inesistente il passato remoto nel congiuntivo?
Comunque il caso vuole che lo stesso Lercio si sia interessato al participio passato di prudere, citando sempre l’Accademia della Crusca, e pare che una risposta ci sia: http://www.lercio.it/accademia-della-crusca-ritrovato-prurso-il-participio-perduto-del-verbo-prudere/