Ieri, con la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale del Decreto Legislativo 21 febbraio 2014, n. 22, è diventata Legge dello Stato l’allungamento da 50 a 70 anni dei diritti d’autore sulle esecuzioni, come spiega bene Altalex. In pratica, la creazione di un’opera era già tutelata da copyright per settant’anni dopo la morte dell’autore; la sua esecuzione era invece tutelata “solo” per cinquant’anni dalla prima pubblicazione, e ora lo è per settanta.
La colpa non è del nostro – vecchio o nuovo che sia – governo: la legge è il semplice recepimento, col solito ritardo, della direttiva europea 2011/77/UE che a sua volta modificava la direttiva 2006/116/CE. Il nostro compito è stato insomma tradurre la “legge Beatles” (chi è che cinquant’anni prima del 2012 ha iniziato a incidere dischi?) nell’italico burocratese, dove abbiamo i fonogrammi che non ho ben capito cosa siano.
Immagino che tra una quindicina d’anni il diritto d’autore sulle esecuzioni passerà a 99 anni… il tutto, come dice la relazione sulla legge, ovviamente perché «l’attuale durata della protezione del diritto d’autore (50 anni) era insufficiente a proteggere l’esecuzione per l’arco della vita degli artisti». Ecco: potremmo almeno chiedere di non essere presi per i fondelli? Se io muoio prima, i diritti si perdono? o vanno a figli e nipoti? A leggerlo così si direbbe di no, ma non è nemmeno detto. Ricordate: quando si parla di diritto d’autore quelli che contano non sono gli autori.
Ultimo aggiornamento: 2014-03-13 12:32
“Se io muoio prima, i diritti si perdono?”
No. Una qualsiasi rendita derivante dalla stipula di un contratto (quale è la remunerazione del diritto di autore) viene ereditata come qualsiasi altro. La transizione (dalla proprietà naturale a quella implicita dalla successione ereditaria) può non essere trasparente (alias è indivisibile e quindi soggetta a disputa fra gli eredi e/o va esplicitamente richiesta all’erogatore dei diritti), ma non si perde niente :-). Nei (molti) casi in cui non esista un erede o che quest’ultimo non ne faccia esplicitamente richiesta, i compensi vengono trattenuti alla fonte.
Cmq, i detentori dei diritti possono essere persone giuridiche che non hanno beghe derivanti dalla procedura ereditaria: tutti gli artisti che (con i diritti) guadagnano oltre una certa soglia hanno creato società ad-hoc che hanno ben altre beghe…
Giuro che ricordo di aver assistito alla ricezione di un fonogramma nel 1986 o 1987.
L’impiegata prese su la cornetta e dall’altra parte la controparte dopo un paio di convenevoli cominciò “ti detto il fonogramma”. Numero, numeri lettura, e stop.
Ntuniott