Ieri verso le tre e mezzo Anna e io scendiamo a prendere la metro a Turati per tornare a casa. Non c’era praticamente nessuno, solo una ragazza che stava ciondolando davanti ai tornelli. Timbriamo, e mi accorgo che la ragazza è passata a sbafo dietro di me (me ne accorgo perché è suonato il cicalino, che credete?) Immediatamente esce dal gabbiotto l’addetto Atm, che… butta nel cestino il bicchierino del caffè e se ne ritorna nel gabbiotto.
Poi tanto sono io quello che il biglietto se lo trova aumentato… (per la cronaca, la ragazza era italianissima e vestita in modo assolutamente normale, giusto per mettere i puntini sulle jota)
Ultimo aggiornamento: 2014-01-13 09:34
Gli scrocconi mi danno fastidio, ma la correlazione che fai tu (aumento del prezzo dovuto ai portoghesi) è più vicina ad un massimalismo da utente che non ad un reale problema.
I bilanci ATM che ho visto io perdevano soldi in punti dove i portoghesi non c’entrano nulla (personale in eccesso, produttività dei servizi interni pessima, mal gestione della cosa pubblica in generale).
Questo non vuol dire che finanziariamente le cose non migliorerebbero senza portoghesi, ma attenzione a non farsi fregare dai luoghi comuni. AKA “il vero problema è un altro”, attenzione anche al fatto che ufficialmente ATM dà la colpa ai portoghesi dei suoi guai, che è un tipico trucco stile cortina fumogena per mascherare i veri problemi.
Non fatevi fregare.
@mestesso: no, non è “il vero problema è un altro”; il problema è che uno paga più volentieri se sa che pagano tutti.
@.mau.: io pago più volentieri se la qualità del servizio è migliore. Se a te basta che paghino tutti, buon per te. Inoltre io parto dal presupposto che è impossibile garantire che i soli paganti utilizzino i mezzi, ne nasce anche l’impossibilità di raggiungere il tuo obbiettivo, aka “causa persa”.
nel caso in questione era tranquillamente garantibile. Se la qualità del servizio è troppo scadente, cambio servizio foss’anche gratuito.
@.mau.: “nel caso in questione era tranquillamente garantibile.”
Come? Col controllore in guardiola che ti blocca? Ti racconto una cosuccia nella più civile Parigi. Ero in una fermata della metro nel settimo (posto elegante, tipo da noi Porta Venezia). Faccio la fila alla guardiola per prendere il biglietto, davanti a me un autoctono. Il tipo aveva i soldi ma non la moneta, e la tipa non voleva dargli il resto (che penso avesse ad occhio). Il tipo si incazza, e dice alla tipa in guardiola (vetri antiproiettile per la cronaca) che se “la moneta non ce l’ho, non la posso mica cagare fuori” (sì, il francese lo capisco abbastanza bene). Poi accorgendosi che dietro c’ero io, si fa da parte. Prendo il biglietto. Il tizio mi chiede “scusi, per favore, posso passare con lei?” – io rispondo “bien sur” e passiamo in due. La tipa in guardiola si guarda bene dall’uscire e bloccare il mio amico. il mio amico ringrazia e se ne va.
Tutto il mondo è paese: il controllore ha paura e non esce (per la cronaca il tipo aveva un fisico normale, non un buttafuori da discoteca).
Ripeto la domanda come? Soluzione realistica please, siamo nel Mondo Reale (TM).
“Se la qualità del servizio è troppo scadente, cambio servizio foss’anche gratuito”
Mi spieghi quale alternativa c’è ad ATM (a parte i propri mezzi naturalmente)?
secondo il tuo ragionamento, i controllori dovresti eliminarli, perché sono un costo inutile.
@.mau.: ritorna il massimalismo vedo :-). No, li fai girare dove è più probabile beccare i portoghesi ed averne un ritorno economico (in certe stazioni della metro,su certe linee di bus ad esempio) ed in gruppo (minimo 6) per blindare i riottosi. Il resto lasci fare (ed in parallelo cerchi di educare gli utenti che male non fa).
Sempre nella più civile Parigi, sai che c’è un tizio che ha messo su una associazione di portoghesi su internet che, dietro pagamento di una quota, ti rimborsa della multa se ti beccano (questo per dire quanti controlli ci sono nella rete parigina…).
@mestesso: «la correlazione che fai tu […] è più vicina ad un massimalismo da utente.»
«ritorna il massimalismo vedo»
«in gruppo (minimo 6) per blindare i riottosi»
Quindi presupporre che la maggior parte dei controlli di un singolo controllore ad un singolo utente sfoci in un pestaggio da parte di quest’ultimo non è massimalistico?
Se a Termini ne trovo 6 allineati non è certo per evitare le botte, ma perché è un filtro umano migliore per un flusso enorme di gente…
@.mau.: la battuta stizzita/sarcastica alla portoghese in attesa del pollo l’hai trattenuta per quieto vivere o omessa nel racconto? :-)
@.mau.: “Quindi presupporre che la maggior parte dei controlli di un singolo controllore ad un singolo utente sfoci in un pestaggio da parte di quest’ultimo non è massimalistico?”
Mettiti nella casacca del tipo in guardiola. Metti che uno su dieci ti dia problemi, od anche uno su cento. Tu che nei sai che quello che hai tu davanti ti spacca un incisivo con un pugno? La statistica vale per descrivere la generalità, ma tu vuoi essere lo sfigato che si becca il pugno? Io no. Mi stai anche dicendo che tu accetteresti di prendere sicuramente un pugno, dato un tempo sufficientemente lungo, e di gestire bene tale eventualità, per inciso. Questo non è massimalismo, è buon senso (oltre ad un minimo di statistica di base).
Ecco, cominciamo da qui: passato il tempo T (strettamente finito) in cui il tipo ti dà problemi (magari il pugno lo riesci a schivare), tu dopo esci ancora dalla guardiola oppure no?
@mestesso: a scrivere ero io, non .mau..
Non so quale sia la realtà milanese. Ma gli unici casi che ricordo a memoria, qui a Roma, riguardano conducenti di autobus picchiati perché si sono rifiutati di fermarsi dove voleva il folle di turno, o perché hanno preso le difese di qualcuno deriso/malmenato dai bulli di turno. Mai per un biglietto.
Da una rapida googlata mi risultano un paio di casi su treni Trenitalia (ad es. la Frosinone-Roma).
Se insisto è perché credo che colla mia Metrebus Card ho più o meno le stesse probabilità di un controllore di beccarmi un cazzotto facendo uno sgarbo involontario a chi sale o scende da un vagone della metro, e forse anche peggio: Doina Matei la ricorderete senz’altro anche voi, a Milano.
Poi, certo, non invito nessuno a far l’eroe…
@un cattolico: ok, ho confuso.
Non saprei darti dei numeri precisi, ma problemi di questo tipo hanno una frequenza non troppo bassa. Io che prendo molto i mezzi ho assistito a scene poco edificanti di questo tipo tre volte in sei anni. Il punto in ogni caso non cambia: il controllore di turno in sei anni si becca uno sganassone. E in molti evitano di porsi il problema alla base ;-).