Ho appena sentito la voce di Angelino Alfano che, intervistato a proposito del ricorso di “Silvio Berlusconi contro Italia” a Strasburgo riguardo alla legge Severino, termina affermando che confida che la Corte per i diritti dell’uomo possa finalmente dare al suo capo la meritata “attestazione di innocenza”.
Intendiamoci: i pareri secondo cui quella legge non può essere applicata per condanne a reati commessi prima della sua entrata in vigore non sono manifestatamente infondati, e non vedo nulla di male a ricorrere alla Consulta; è ovvio che stiamo parlando di cavilli giuridici inconcepibili per noi che legulei non siamo, ma in amore in guerra e in tribunale tutto è lecito. Possiamo anche discutere, se proprio volete, sulla logica alla base della legge Severino. Resta però il fatto che tra un mese la Corte d’Appello rimodulerà la parte della sentenza definitiva contro Berlusconi Silvio per quanto riguarda il periodo d’interdizione dai pubblici uffici, e quel periodo è indipendente dalla legge Severino. E soprattutto resta il fatto che Berlusconi Silvio è stato dichiarato colpevole con condanna definitiva, e anche nel migliore (per loro) dei casi la Corte di Strasburgo attesterà al più che potrà ritornare a farsi eleggere dai milioni di italiani che continuano a ritenerlo il più adatto a guidare la nostra nazione.
Ma c’è davvero qualcuno che crede davvero che Berlusconi possa venire dichiarato innocente in un quarto, quinto, settordicesimo grado di processo? (notate che non ho scritto “c’è qualcuno che crede che Berlusconi sia innocente”: di quello ne sono certo) Ecco, è una cosa che mi domando preoccupato.
Ultimo aggiornamento: 2013-09-08 12:08
Perdonami una piccola precisazione da giurista… la “Consulta” oggi non esiste. La Corte Costituzionale non si chiama anche “Consulta”. È vero che ha sede nel “Palazzo della Consulta”, ma quest’ultimo si chiama così perché fu in passato la sede della “Sacra Consulta”, un’istituzione dello Stato della Chiesa soppressa nel XIX secolo. Dire “La Consulta” per dire “La Corte Costituzionale”, quindi, è un po’ come dire “I Chigi” per dire “Il Consiglio dei Ministri”… so che molti giornalisti sprovveduti cadono nel tranello, ma, finché possiamo evitiamo di ripetere l’errore.
beh, mi pare che sia come dire “il Quirinale” (che è “il palazzo del Quirinale”, non “il colle Quirinale”). Insomma una semplice figura retorica.
Per la figura retorica ci vuole l’intenzione. Se uno dice o scrive “la Consulta” sapendo benissimo, sia lui che i suoi lettori, che ci si riferisce al palazzo e che quel nome non ha nulla a che vedere con l’organo ospitato e che se si chiamasse “Palazzo Sbirulino” farebbe la stessa cosa, allora va bene, l’esempio del Quirinale calza. E se questo era il tuo caso, me ne scuso.
Ma se uno dice o scrive “la Consulta” pensando che si tratti dell’organo, e senza la certezza che la maggior parte dei suoi lettori sanno che è una metonimia “palazzo per abitatore” e che essi non confonderanno minimamente il nome del palazzo con quello dell’organo ospitato, allora l’esempio del Quirinale non calza più.
Purtroppo penso che valga più spesso la seconda ipotesi… mi piacerebbe sbagliarmi, ma temo di esser nel giusto.
Sulla retroattività ho leggermente l’impressione che appelarsi all’articolo 25 della costituzione sia un poco stiracchiato.
se dice “Nessuno può essere punito se non in forza di una legge che sia entrata in vigore prima del fatto commesso.” e Berlusconi è risultato colpevole di frode fiscale dato che questa è reato dal 1974 e i fatti risalgono al 2002 non mi sembra che la costituzione faccia riferimento all’entità della pena quanto alla sussitenza del reato.
Per prima cosa la Corte non può dare un attestato di innocenza, ma solo un giudizio sul merito della pena (e della sua somministrazione). Il titolo è ironico, ma un poco forzato.
Per seconda, tutto questo marchingegno non è stato fatto in funzione del popolo elettore, ma solo per Lui e per fare in modo da uscire di scena “a fronte alta” come direbbe qualcuno.
L’epilogo è già scritto, al più Lui continuerà ad essere il segretario-ombra del PDL, ma è spacciato. Lui vorrebbe passare alla Storia in pompa magna, per così dire, e lasciarci un buon ricordo.
come ho scritto, le parole del titolo non sono mie ma di Alfano.
@.mau.: appunto ;-).